(ANSA) - PALERMO, 12 FEB - "I Cantieri navali di Palermo
hanno una grande opportunità per il rilancio, ma spetta
soprattutto alla politica fare la propria parte, perché dalle
scelte che saranno prese in questi mesi può dipendere il futuro
di migliaia di lavoratori". Lo dice il deputato del Pd Magda
Culotta, commentando da un lato la notizia della revoca - da
parte dell'assessorato regionale alle Attività produttive -
della gara d'appalto per la ristrutturazione dei due bacini di
carenaggio da 19 mila e 52 mila tonnellate a favore di una nuova
gara per realizzare una struttura di dimensioni maggiori e,
dall'altra parte, la necessità di reperire risorse per il
completamento del vecchio bacino di carenaggio da 150 mila
tonnellate, abbandonato da più di trent'anni e mai entrato in
funzione. "La realizzazione di un bacino di ottantamila
tonnellate - aggiunge il deputato del Pd - potrebbe essere una
grande occasione per i cantieri navali di Palermo, per questo
auspichiamo che il governo regionale trovi subito le risorse per
la copertura finanziaria. Al tempo stesso, mi auguro che il
Ministero - a partire da domani, quando il vice ministro Nencini
sarà a Palermo presso l'Autorità portuale - ascolti le istanze
del territorio e recuperi i fondi necessari per il completamento
della seconda area di carenaggio".
Nel primo caso, il progetto alternativo (che prevede un
bacino da 80/90 mila tonnellate al posto di due da 19 mila e 52
mila tonnellate), secondo alcune stime costerebbe 65 milioni di
euro, mentre le risorse legate alla precedente gara sono di 54
milioni. Per questo la Regione dovrebbe individuare ulteriori
canali di finanziamento, anche attraverso fondi europei, per
fare in modo che non si perda questa occasione. Diversa la
situazione del bacino da 150 mila tonnellate, per il quale
proprio in questi mesi sono in corso interventi di bonifica per
26 milioni di euro. "Due bacini di queste dimensioni - conclude
Culotta - rappresenterebbero un'occasione unica per tutto il
comparto e potrebbero rilanciare le sorti di un cantiere navale
storico, come quello palermitano. La Sicilia non può e non deve
perdere questo treno".
(ANSA).
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