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Concordia: l'ultima volta in mare aperto, sarà riciclata

Raggiunta all'alba destinazione finale, resterà ricordo tragedia

14 maggio, 15:05
Costa Concordia Costa Concordia

(ANSA) - GENOVA, 12 MAG - In fondo, quell'enorme relitto ammaccato, sulla cui prua ancora s'intravvede la scritta Concordia, non è arrivato nell'ex Superbacino del porto di Genova per morire. Il suo arrivo, dopo una notte di navigazione a 2 nodi in mare aperto, ha il significato più di un inizio che di una fine. E a sottolineare quest'aspetto è uno degli specialisti che ha 'sorvegliato' l'enorme carcassa da quando è arrivata a Genova: l'ing. Ferdinando Garré, ad del Consorzio Ship Recycling, costituito da Saipem e San Giorgio del porto, ovvero l'ente cui spetta il compito di smantellare e recuperare tutto ciò che è riciclabile da quel che materialmente resta della Concordia. Certo è che nessuno mai dimenticherà quei 36 morti, quella grande tragedia che si è compiuta il 13 gennaio 2012, la grande generosità della gente dell'Isola del Giglio e quel 'miracolo' compiuto dalla Titan Micoperi che è riuscita a risollevare una nave da oltre 110 mila tonnellate sdraiata su un fianco e a trascinarlo in galleggiamento per 190 miglia dal Giglio a Genova. Ma ora in nome di quel dolore, di quella generosità e di quel genio, Concordia è destinata a trasformarsi, a cedere tutte le sue parti per diventare altro, per diventare mille cose nuove. 55 mila tonnellate di acciaio, duemila tonnellate di rame, metalli diversi, e legno e plastiche e vetro. Tutto ciò che può essere recuperato sarà preso. "Il 90% della nave verrà riciclato - ha detto l'ad di Costa Crociere Michael Thamm - e non è detto che il suo acciaio non possa dar vita a nuove navi". Il relitto sarà progressivamente smantellato, partendo dal ponte 14 fino al ponte 2, "e in tutto - ha detto l'ing. Garré - potremo recuperare e destinare al riciclo il 100% dell'acciaio e dei metalli e l'80% di tutto quello che era la nave". Anche in questo caso lavoreranno al progetto 250 persone "con punte di 300 quando ce ne sarà bisogno", aggiunge Garré. E sarà un'operazione delicata, che richiederà tempo: "i lavori - prosegue l'ad di Ship recycling - potrebbero terminare entro la seconda metà del 2016. Ma sono operazioni delicate, dobbiamo stare attenti più alla sicurezza dei lavoratori e a quella dell'ambiente che al tempo". Il grande relitto, assicurato alla banchina dell'ex Superbacino con una delicata manovra all'interno del porto - a pochi metri dal luogo di un'altra grande tragedia, quella della Torre Piloti, abbattuta nel maggio 2013 da un cargo in manovra che ne provocò il crollo e 9 morti - effettuata dai piloti dei rimorchiatori del porto di Genova, non è però soltanto 'una cosa'. "Stanotte - ha raccontato il capo dei Piloti che ha coordinato i rimorchiatori durante il trasferimento - mi sono messo a riposare in un angolo dove c'erano cose che sono state sott'acqua per tantissimo tempo. E' stato allora che ho sentito lo spirito della Concordia". Alla fine del 2016 Concordia non esisterà più. Diventerà, nell'arco di questi 22 mesi, lavoro per il porto di Genova, "le cui professionalità, competenze e capacità di collaborazione sono sotto gli occhi del mondo", ha detto il presidente dell'Autorità portuale Luigi Merlo, e materiale che potrà trasformarsi in cose nuove. Della Concordia resterà appunto solo lo spirito, il ricordo di una delle più grandi tragedie della marineria italiana. (ANSA).

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