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Firmata intesa per rinnovo contratti collettivi marittimi

Interessa in totale 62 mila lavoratori, valido fino a tutto 2017

02 luglio, 12:03
Un traghetto della Tirrenia in porto a Genova Un traghetto della Tirrenia in porto a Genova

(ANSA) - GENOVA, 1 LUG - Un accordo è stato raggiunto, presso la sede della Confederazione Italiana Armatori, per il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro del settore marittimo scaduti il 31 dicembre 2010. L'intesa, che avrà validità fino al 31 dicembre 2017, riguarda sia la parte normativa che la parte economica. Il rinnovo dei contratti, precisa una nota di Confitarma, interessa circa 54.500 marittimi imbarcati su navi battenti bandiera italiana a cui si aggiungono 7.800 addetti a terra, per un totale di circa 62.000 lavoratori. "Per quanto riguarda gli incrementi retributivi le parti hanno trovato, dopo un laborioso confronto, un'intesa con la quale si è cercato da un lato di dare una risposta economica soddisfacente ai lavoratori e dall'altro di rendere sostenibili per le aziende i maggiori oneri contrattuali" sottolinea la Confederazione degli Armatori. L'aumento retributivo, in linea con le intese interconfederali sulla materia, verrà suddiviso in tre tranches.

Per la parte normativa, si segnala in particolare la semplificazione e la razionalizzazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro per i diversi comparti del settore marittimo. In quest'ottica è stato deciso anche di accorpare i vari Ccnl del settore in un Contratto Unico Collettivo Nazionale di lavoro del settore privato dell'industria armatoriale.

Inoltre è stata concordata la definizione di un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro molto semplificato applicabile ai marittimi impiegati su navi da carico armate da imprese che operano su traffici internazionali. Il nuovo contratto prevede anche l'introduzione nel Ccnl dei rimorchiatori della possibilità di definire, attraverso la contrattazione integrativa aziendale e in presenza di condizioni operative idonee, organizzazioni del lavoro a bordo più flessibili, tali da consentire di raggiungere livelli di produttività paragonabili a quelli delle imprese concorrenti degli altri paesi dell'Unione Europea. (ANSA).

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