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Shipping: Duci, nel settore container siamo allo scontro finale

Federagenti: 'Fusioni inutili se basate su economie scala'

10 novembre, 22:05

(ANSA) - GENOVA, 10 NOV - "A livello mondiale nel settore dei container siamo arrivati alla fase dello scontro finale, visto che l'unica strategia competitiva dei grandi liner sembra quella delle economie di scala: dopo le navi sempre più grandi, con le fusioni si fanno gruppi sempre più grandi". Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, la federazione nazionale degli agenti marittimi italiani, è convinto che le fusioni, come quella recente fra Cosco e China shipping e Hapag Lloyd e Uasc, continueranno, ma senza una strategia diversa non spingeranno la ripresa del settore e schiacceranno gli operatori di medie dimensioni. "Sono inevitabili, ma stanno cambiando e cambieranno - dice - lo scenario competitivo del trasporto via mare. A 60 anni dalla nascita del container sarebbe importante che le compagnie fossero capaci di innovare la propria strategia di competizione rispetto a puntare solo sulle economie di scala. E servirebbe forse anche un po' di travaso di management da altri settori perchè quello del settore marittimo di linea pare non avere la capacità di trovare al proprio interno soggetti in grado di inventarsi qualcosa di diverso".

Inoltre, prosegue Duci, il fenomeno delle fusioni, insieme al gigantismo delle navi, avrà un impatto più forte che in passato sulle strutture portuali, costrette ad adeguare le banchine per le grandi portacontainer gestite da un numero sempre minore di soggetti senza che questo comporti ne' benefici per l'economia delle aree portuali, ne' un miglior servizio di trasporto.

"Siamo davanti ad una svolta epocale del commercio mondiale e quindi del trasporto via mare – aggiunge il numero uno degli agenti marittimi -: finora la continua espansione della capacità di offerta con navi più grandi e più stiva a disposizione aveva come contraltare una situazione di traffico e commercio mondiale che cresceva con percentuali ancora elevate. Adesso per la prima volta dopo 30 anni sembra ci sia una frenata dell'incremento degli scambi a livello internazionale". (ANSA).

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