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Porti: quello di Santos specchio del boom del Brasile

Quelli italiani devono fare sistema se vogliono competere

24 maggio, 21:35
Il porto di Santos in Brasile Il porto di Santos in Brasile

Per competere con porti come quello di Santos gli scali italiani devono fare sistema e presentarsi insieme, a partire da quelli liguri. Lo ha affermato Lorenzo Forcieri, presidente dell'autorita' portuale di La Spezia, durante l'incontro nell'ambito della missione di sistema Italia-Brasile.

 

"Non credo serva un'autorita' unica, ma comunque c'e' bisogno di un'integrazione che, pur lasciando la concorrenza, favorisca la collaborazione - ha affermato - i singoli porti italiani non possono competere a livello di numeri con i grandi scali internazionali, a meno che non agiscano insieme".

 

Il porto di Santos, con cui sia le autorita' portuali liguri che quella di Venezia hanno siglato accordi di collaborazione, sta vivendo una fase di grande espansione: attualmente gestisce un traffico di 490 navi al mese, con un passaggio nei 17 chilometri di canale di 97 milioni di tonnellate di merci l'anno che diventeranno 230 nel 2024, seguendo l'aumento di Pil previsto per i quattro stati che fanno riferimento a questo scalo per le proprie merci e che sono i piu' produttivi del paese. In aumento e' anche il traffico passeggeri, che ora ne conta un milione all'anno, e anche per gli idrocarburi gestiti attraverso gli oleodotti del porto si prevede un aumento nei prossimi anni da 20 a 50 milioni di metri cubi al giorno.

 

"I numeri sono impressionanti, ma sono dello stesso ordine di grandezza di quelli dei porti liguri presi nel loro insieme - ha illustrato Forcieri durante il suo intervento - nel complesso ha no movimentato nel 2011 82 milioni di tonnellate di merci, e oltre 4,5 milioni di passeggeri".

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