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Napolitano-Renzi, vogliamo riportare presto marò a casa

Si lavora a soluzione condivisa con India dopo 'gran pasticcio'

23 dicembre, 22:48
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 (di Marina Perna) (ANSA) - ROMA, 23 DIC - L'Italia vuole riportare "presto" i marò a casa. E dopo quasi tre anni di impasse, che il premier Matteo Renzi definisce un "gran pasticcio, fatto di errori grossolani", forse questa volta si apre uno spiraglio vero. Una "soluzione diplomatica condivisa", chiesta anche dall'India sulla quale il governo di Roma "è assolutamente impegnato". Il premier - che oggi ha incontrato il capo dello Stato a cui ha riferito gli aggiornamenti della vicenda su cui ieri Giorgio Napolitano era intervenuto con forza - non si sbilancia. E non fornisce nessun altro elemento spiegando che "ogni parola è di troppo. Non passa un giorno senza che pensi a quella vicenda e cerchi di risolverla con i canali della diplomazia", dice precisando però che ora "è il momento di non aprir bocca e di risolvere i problemi". Ma mentre in Italia non trapelano indicazioni su quella che potrebbe essere finalmente la soluzione per riportare definitivamente in Italia Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (che dovrebbe rientrare a Delhi, dopo il permesso per convalescenza, e metà gennaio) qualche elemento arriva dall'India. La soluzione, quella cui il governo Renzi punta "in un clima di rispetto istituzionale, chiedendo che si faccia rapidamente", potrebbe passare - scrivono i media indiani - per le scuse ufficiali, porte dall'Ambasciatore italiano, e un risarcimento importante alle famiglie dei due pescatori vittime dell'incidente sulla Enrica Lexie nel febbraio 2012. Con l'assicurazione che, una volta tornati in Italia, i due fucilieri di marina siano sottoposti a processo. Una soluzione, ha scritto The Economic Times (ET) assicurando di aver consultato "fonti governative indiane del massimo livello", che andrebbe nella direzione di quanto ha fatto sapere nei giorni scorsi anche il governo di Delhi: "è allo studio una proposta italiana", si precisava con il ministero degli esteri indiano che ammetteva la presentazione, da parte italiana, di "alcuni elementi" per una soluzione amichevole della questione attraverso un negoziato fra i due governi. Proposta che - sempre secondo fonti indiane - dovrebbe essere ora vagliata da "autorevoli consiglieri legali" che dovranno esprimere un parere sulla compatibilità con il sistema giudiziario del paese. Uno spiraglio, al momento, che però potrebbe fare da apripista ad uno nuovo clima di disponibilità di Delhi. Intanto Salvatore Girone trascorrerà ancora un Natale in India. Sarà la sua famiglia a raggiungerlo: "lo riabbracceremo lì", ha fatto sapere la moglie, in partenza con i figli e i genitori del fuciliere, spiegando che "il rivederlo allevia la sofferenza". Senza voler commentare l'ipotesi di una possibile soluzione condivisa di cui ha parlato oggi Renzi: "non ho notizie", ha aggiunto la signora Vania ripetendo, come fatto ieri dal marito, di "continuare ad avere fiducia nelle istituzioni". Dalla Puglia invece parla la compagna di Latorre, in premesso-convalescenza di 4 mesi (dovrebbe rientrare a Delhi il 13 gennaio): "le sue condizioni di salute non sono delle migliori", spiega Paola Moschetti sottolineando anche lei "di non sapere nulla" delle possibili iniziative del governo. E, intanto, per i due Marò, la Comunità Ebraica di Roma che ha lanciato la campagna #bringbackourmarò (riportiamoli a casa), ha affisso davanti al Tempio Maggiore della capitale due gigantografie dei fucilieri. Immagini sulla cancellata della sinagoga accanto a quella di un soldato israeliano rapito da Hezbollah in Libano. "La sorte dei due marò è oggi una questione umanitaria che ha bisogno del sostegno di tutti", spiega il presidente Riccardo Pacifici.(ANSA).

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