Percorso:ANSA > Mare > Uomini e Mare > Concordia: Giglio, risarcimento non guarisce ferita

Concordia: Giglio, risarcimento non guarisce ferita

Sentenza 'petardo bagnato'. 'Naufragio non è stato suggestione'

13 febbraio, 10:14
CONCORDIA: AL GIGLIO, RISARCIMENTO NON GUARISCE LA FERITA CONCORDIA: AL GIGLIO, RISARCIMENTO NON GUARISCE LA FERITA

(ANSA) - ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO), 12 FEB - Ingiustizia, delusione, amarezza. Sono le parole più ricorrenti tra gli abitanti di Isola del Giglio il giorno dopo la sentenza di condanna per l'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino e il risarcimento per danni patrimoniali e d'immagine fissati in una provvisionale di 300mila euro. La Costa Concordia, naufragata davanti a Giglio Porto la notte del 13 gennaio 2012 è rimasta spiaggiata sull'isola per 30 mesi. Una ferita ancora aperta a pochi metri dalla spiaggia dove i mezzi della Micoperi, l'azienda incaricata dei ripristini ambientali, stazionano nell'area di cantiere ancora oggi interdetta. I bar e i ristoranti al porto sono chiusi, come di abitudine in inverno. Le poche persone presenti sull'isola, dopo aver atteso a lungo i lavori di rimozione della nave in silenzio, questa volta dicono la loro. "Sedici anni per Schettino senza nemmeno andare in galera non possono risarcire le famiglie per la perdita dei loro cari. Questa è la giustizia italiana - dice Laura - noi gigliesi ci sentiamo presi in giro. Ai ministeri le cifre più importanti a noi che abbiamo sopportato tutto questo, le briciole".

"Indennizzi ridicoli. E il comandante non viene neppure arrestato. Vuoi vedere che ci siamo tutti suggestionati e che la nave non e' nemmeno andata a sbattere? Niente. Non c'e' verso. Questa sentenza e' proprio un petardo bagnato", aggiunge Stefano albergatore di Giglio Campese. Il Comune gigliese aveva chiesto a Costa Crociere, responsabile civile nel processo, una provvisionale non inferiore a 20 milioni di euro. Cifre ben diverse quelle stabilite dal collegio. "Un risarcimento ridicolo - si lamenta Mauro il barcaiolo - è assurdo continuare a dire che noi gigliesi abbiamo fatto business. Per adesso ci abbiamo solo rimesso dei soldi". "L'Italia è un paese finito. Tra poco ci chiederanno anche di ringraziarli", dice ironicamente Federico al Castello. La partita dei risarcimenti rimane ancora aperta e nei prossimi giorni l'amministrazione deciderà se ricorrere in appello. Ma intanto in vista dell'avvio della stagione turistica e in attesa che i lavori di ripristino ambientale vengano portati a termine nel più breve tempo possibile, l'isola prova a guardare avanti e a voltare pagina. Firmato il protocollo di rilancio con la Regione Toscana il Giglio mette in mostra i suoi tesori turistici alla borsa del turismo di Milano e a quella di Berlino nel mese di marzo: dai 51 km di sentieristica ai fondali tra i più apprezzati d'Europa per le attività subacquee; dal rilancio dell'agricoltura eroica all'enogastronomia. Un percorso che passerà anche da progetti innovativi come quello sulle energie rinnovabili, l'utilizzo della telemedicina e la mobilità dolce.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA