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Immigrazione: dda indaga su ultima strage migranti

Unica rete criminale dietro viaggi, caccia a 4 trafficanti

12 febbraio, 20:03
Immigrazione: dda indaga su ultima strage migranti Immigrazione: dda indaga su ultima strage migranti

(di Lara Sirignano) (ANSA) - PALERMO, 12 FEB - Sembra di riascoltare le parole dei superstiti di due anni fa. Scampati alla morte il 3 ottobre del 2013 mentre il barcone con cui avevano affrontato il viaggio della speranza colava a picco davanti alle coste di Lampedusa, raccontarono agli inquirenti la traversata del deserto, le torture subite dai trafficanti, i giorni di prigionia in Libia. E le violenze subite dai criminali che li costrinsero a prendere il mare su imbarcazioni di fortuna nonostante le avverse condizioni del mare. Dopo due anni e l'ennesima strage che avrebbe fatto oltre 300 morti annegati nel Canale di Sicilia - le stime non sono state ancora verificate perchè i soccorritori non hanno trovato i cadaveri dei dispersi -, nuovi sopravvissuti di diversa provenienza (non più siriani ed eritrei, ma maliani, senegalesi, ivoriani e gambiani), giunti ieri a Lampedusa, narrano storie simili. Lo stesso porto di partenza, sulla costa libica, le stesse settimane prigionieri in case di fortuna prima del viaggio. E la prepotenza dei trafficanti che, al loro rifiuto di imbarcarsi su gommoni sgangherati che mai avrebbero potuto resistere a un mare forza otto, li hanno prima messi a bordo delle scialuppe rubandogli tutto, poi li hanno spinti sui gommoni condannandoli a morte. Troppe le coincidenze tra i racconti. Per questo i pm della Dda di Palermo che, dopo la nuova carneficina, hanno aperto un'inchiesta per associazione a delinquere finalizzata all'immigrazione clandestina ipotizzano che la stessa rete criminale abbia gestito le ultime traversate verso la Sicilia. Sull'ultima tragedia dell'immigrazione, a caccia degli scafisti, indaga anche la Procura di Agrigento che ha raccolto le testimonianze dei sopravvissuti, ma il fascicolo dovrebbe confluire nell'indagine della dda che ha un obiettivo ben più ampio: individuare e arrestare chi fa parte dell'organizzazione. Per due sospettati sono già stati emessi mandati di cattura internazionale: uno sarebbe stato rintracciato in Libia e potrebbe essere estradato nei prossimi mesi. L'altro opererebbe dal Sudan e molto difficilmente potrà essere arrestato. Altri due uomini, inoltre, sarebbero stati identificati e sarebbero ricercati. Le procedure di estradizione, però, sono rese complicate dalla difficile situazione politica che c'è in Libia. Per fare il punto sull'indagine i pm che coordinano le indagini, l'aggiunto Maurizio Scalia e il pm Geri Ferrara, hanno incontrato oggi i responsabili delle squadre mobili di Palermo e Agrigento e gli uomini della Capitaneria di Porto. (ANSA). 

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