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L'auto a guida autonoma si trasferisce negli oceani

Esclusiva tecnologia Nissan 'prestata' per ricerca nei fondali

10 aprile, 10:25
L'auto a guida autonoma si trasferisce negli oceani L'auto a guida autonoma si trasferisce negli oceani

 (ANSA) - ROMA, 10 APR - Dalla guida autonoma all'esplorazione dei fondali oceanici, così amplia la sua area di applicazione l'esclusiva tecnologia Around View Monitor (AVM) di Nissan, uno dei dispositivi di partenza per lo sviluppo dell'auto senza guidatore che l'azienda punta a portare sul mercato entro il 2020. Grazie ad un progetto di sviluppo congiunto tra Nissan, l'Agenzia giapponese per la Scienza e la Tecnologia Terracquea (JAMSTEC) e la Topy Industries (uno dei principali produttori di robot cingolati in Giappone), questa tecnologia aiuterà infatti veicoli comandati a distanza (ROV) nella ricerca di risorse naturali nei fondali oceanici. Il progetto fa parte del Programma Strategico di Promozione dell'Innovazione (SIP) in Giappone, che mira a realizzare l'innovazione attraverso la promozione di attività di ricerca e sviluppo all'interno dei ministeri governativi. Commercializzato per la prima volta nel 2007, l'AVM - attraverso un sofisticato software - cattura e rielabora le immagini acquisite dalle telecamere dislocate in vari punti della vettura, proiettando, sullo schermo del navigatore, la vettura stessa (e tutto ciò che la circonda) come se la si osservasse da un elicottero. In questo modo, diventa facile e sicuro effettuare manovre di parcheggio, poiché si ha una esatta percezione della distanza da ostacoli o altri veicoli ed anche di eventuali pedoni. Nel 2011, Nissan ha reso ulteriormente sicure le manovre con la tecnologia di rilevamento degli oggetti in movimento (Moving Object Detection, MOD) ed è impegnata nello sviluppo continuo di soluzioni innovative associate alla sicurezza. I veicoli comandati a distanza (ROV) testati da JAMSTEC e Topy sono stati equipaggiati con una versione dell'AVM di Nissan che permette di restituire un'immagine tridimensionale del fondale su cui si muove il ROV. La funzione 3D dell'AVM è, poi, combinata con la fotocamera del ROV per migliorare la misurazione delle distanze sul fondale oceanico. (ANSA)

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