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Naufragio: Gesuiti;Europa salvi vite,basta morti mare

Jrs, più ricerche e soccorsi, ricongiungimenti, visti umanitari

21 aprile, 15:20
Naufragio: Gesuiti;Europa salvi vite,basta morti mare Naufragio: Gesuiti;Europa salvi vite,basta morti mare

 (ANSA) - ROMA, 21 APR - "Mentre il bilancio delle morti nel Mediterraneo raggiunge dimensioni senza precedenti, la priorità dell'Europa deve essere l'implementazione di un'operazione di ricerca e soccorso in mare su larga scala. Salvare le vite umane deve essere la prima cosa. L'Europa dovrebbe seguire l'esempio dell'Italia. E' il momento di adottare misure straordinarie". Il Jrs (Jesuit Refugee Service-Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati), dopo il tragico naufragio davanti alle coste libiche, chiede al Consiglio Europeo straordinario che si terrà giovedì 23 aprile di rispondere alla tragedia in corso con un piano di azione concreto che abbia come priorità la dignità umana e la giustizia. "Ora è il momento di iniziative politiche coraggiose. Chiediamo con forza ai leader europei di mettere da parte le loro divergenze, di smettere di incolparsi a vicenda e di lavorare insieme in modo costruttivo per trovare soluzioni a questa crisi", afferma padre Jean-Marie Carriere, direttore del Jrs Europa. Il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati chiede ai leader dell'Ue di: incrementare sensibilmente l'uso del reinsediamento per i rifugiati che non riescono a ottenere protezione nella regione di origine; consentire il ricongiungimento familiare per i rifugiati che già si trovano nell'Ue; eliminare temporaneamente l'obbligo di visto o almeno prevedere il rilascio di visti per motivi umanitari. "La priorità deve essere salvare vite umane: ciò significa organizzare una missione di ricerca e soccorso su larga scala e fermare chi costringe i migranti a mettersi in mare su imbarcazioni inadatte alla navigazione. Allo stesso tempo, devono anche esistere canali sicuri e legali per accedere alla protezione internazionale in Europa", dice padre Carriere. "Tutti i 28 Stati membri dell'UE hanno la responsabilità di lavorare insieme per salvare vite e per proteggere la vita e la dignità di ogni essere umano. L'Europa deve dimostrare che, oltre a parlare di diritti umani, è effettivamente in grado di agire per difenderli". I programmi del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (Jrs) operano in oltre 50 Paesi del mondo e offrono assistenza a: rifugiati nei campi profughi e nelle aree urbane, singoli sfollati interni, richiedenti asilo nelle città e nei centri di detenzione. Le principali aree di azione sono l'educazione, l'assistenza in situazioni di emergenza, i servizi sanitari, le attività di produzione di reddito e i servizi sociali. Alla fine del 2013, il Jrs impiegava circa 1.400 membri di staff tra laici, gesuiti e altri religiosi per rispondere ai bisogni educativi, socio-sanitari e di altra natura di quasi 950.000 rifugiati e sfollati interni, più della metà dei quali donne. I servizi sono offerti ai rifugiati indipendentemente dalla loro origine etnica o appartenenza religiosa. (ANSA).

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