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Tragica immersione su Haven, due sub morti ad Arenzano

Erano olandesi e conoscevano il sito, indagini su attrezzatura

16 maggio, 23:45
Tragica immersione su Haven, due sub morti ad Arenzano Tragica immersione su Haven, due sub morti ad Arenzano

 (ANSA) - GENOVA, 16 MAG - In albergo restano le magliette acquistate un anno fa con l'immagine della Haven, la petroliera affondata nel 1991 al largo di Arenzano. Perché per Roland Vervoort, 46 anni, e Paul Hendriks, 53 anni, non era la prima immersione sui fondali liguri per ammirare il relitto visitabile più grande del Mediterraneo. I due sub olandesi si sono sentiti male subito dopo essere entrati in acqua. Un terzo compagno, un tedesco di 51 anni, è stato trasportato in elicottero in codice rosso, ma non è in pericolo di vita, mentre un quarto uomo ha avuto un malore dopo avere assistito alla tragedia. I due sub facevano parte di una comitiva arrivata ieri ad Arenzano. Il gruppo era conosciuto da tutti proprio perché da anni venivano qui ad immergersi. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri e dagli uomini della capitaneria di porto, i sub sarebbero arrivati in Italia con la propria attrezzatura. Ad Arenzano avrebbero soltanto preso in affitto due gommoni. Ed è appunto sull'attrezzatura che si concentrano le attenzioni degli inquirenti. Gli investigatori vogliono capire se vi sia stato un malfunzionamento delle bombole o degli erogatori o, ancora, se vi sia stato un difetto di ricarica, fatta con una miscela sbagliata. Il magistrato di turno Marcello Maresca ha sequestrato le bombole e i computer in dotazione ai sub, una sorta di scatola nera che potrebbe fare chiarezza sulla vicenda. Tutto il materiale è adesso al vaglio dei carabinieri subacquei di Voltri. Anche l'autopsia, che verrà eseguita nei prossimi giorni, potrà dare con ogni probabilità una prima indicazione. Lo scorso cinque aprile era morto un altro sub, Julien Giller, svizzero di 34 anni. L'uomo si era immerso con una amica ma arrivato alla profondità di 50 metri si era sentito male ed è morto subito dopo essere stato trasportato a riva. Dal 2011 sono morti diversi sommozzatori, quasi uno all'anno al largo di Arenzano, anche se sono migliaia le persone che ogni anno visitano il relitto, meta ormai di richiamo internazionale. Sempre più spesso i sub portano l'attrezzatura direttamente dai luoghi di provenienza: una prassi che però secondo gli investigatori potrebbe favorire i decessi, visto che durante il trasporto bombole e boccaglio sono soggetti a danneggiamenti. Ma non solo. Nel corso delle indagini per le altre morti è emerso che spesso i sub violano l'ordinanza emessa dalla capitaneria di porto che prevede che la discesa nei fondali dove si trova la Haven debba avvenire in coppia, in modo tale che se uno degli escursionisti accusasse un malore o una difficoltà possa essere aiutato dal compagno di immersione.(ANSA).

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