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Verso Gran Sasso lingotti nave romana affondata in Sardegna

Piombo 2000 anni fa servirà da schermatura apparati ricerca Infn

18 gennaio, 15:37
Verso Gran Sasso lingotti nave romana affondata in Sardegna Verso Gran Sasso lingotti nave romana affondata in Sardegna

 (ANSA) - CAGLIARI, 18 GEN - Parte oggi dalla Sardegna verso il Gran Sasso un preziosissimo 'carico'. Si tratta di 30 lingotti di un piombo particolare, unico per le sue caratteristiche che lo rendono ideale per gli studi sulla comprensione della storia dell'universo. Il metallo, totalmente privo di contaminazione radioattiva, sarà utilizzato per verificare un fenomeno della fisica dei neutrini mai osservato fino ad ora.

Sono gli ultimi pezzi dei 150 lingotti rivenuti all'interno di una nave romana affondata duemila anni fa al largo dell'isola di Mal di Ventre, davanti alla costa oristanese. Lingotti recuperati grazie ad un progetto di cooperazione tra l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la Soprintendenza Archeologia della Sardegna e le Università di Cagliari e Milano Bicocca. La cerimonia di consegna del piombo romano si è svolta oggi al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Estratto dalle miniere romane in Spagna di Sierra de Cartagena, ha riposato nei fondali della Sardegna per oltre duemila anni. E ora riparte da Cagliari per i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Infn. La nuova destinazione sarà il ventre di una montagna, sotto i 1400 metri di roccia della catena appenninica. I minatori che hanno estratto il materiale mai si sarebbero immaginati dell'avventurosa storia che attendeva questo piombo. Gli archeologi hanno potuto ricostruire il destino della nave romana fatta affondare presso l'isola sarda per non far cadere in mani nemiche il già allora prezioso carico. Il piombo è tracciabile non solo per via dei marchi di fabbrica di allora come "Caius e Marcus Pontilieni, figli di Marcus" e altri ancora, ma oggi grazie alle tecnologie attuali per i loro profili di composizione di piombo e le tracce di impurità. "L'utilizzo dei lingotti di piombo romano rappresenta un caso esemplare di collaborazione tra le Istituzioni, finalizzata a valorizzare il patrimonio archeologico nazionale e la ricerca scientifica di frontiera, come quella sulla fisica dei neutrini, premiata nel 2015 con il Nobel", spiega Fernando Ferroni, presidente dell'INFN. Il soprintendente Marco Minoja ha sottolineato la grande valenza della collaborazione tra due mondi apparentemente distanti, come quello archeologico e quello della fisica nucleare. "Questo piombo - afferma Ettore Fiorini, fisico dell'Università di Milano Bicocca e ideatore dell'esperimento CUORE ( Cryogenic Underground Observatory for Rare Events) - è un materiale preziosissimo, con un importante valore scientifico, oltre che archeologico. Adatto per la schermatura degli apparati per la ricerca di eventi rari. Si tratta di un materiale totalmente privo di isotopi radioattivi". (ANSA).

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