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La storia del naufragio della Gemma Querina in mostra a Roma

Oltre trenta opere del pittore Franco Fortunato

28 aprile, 17:14

(ANSA) - ROMA, 28 APR - Ci sono storie di uomini e di mare che anche a distanza di 600 anni riescono a interessare scrittori e artisti. Una di queste è la vicenda della nave Gemma Querina e del suo equipaggio che il pittore romano Franco Fortunato ha raccontato con 30 opere tra dipinti, ceramiche e tecniche miste, prendendo spunto dal libro 'Il naufragio della Querina. Veneziani al Circolo polare Artico' edito da Nutrimenti e da materiale documentale messo a disposizione dai discendenti della famiglia Querini. Il lavoro di Fortunato è da oggi esposto a Roma a Palazzo della Cancelleria fino al 15 maggio. La mostra rappresenta la tappa inaugurale di un percorso che porterà i lavori di Fortunato anche nelle altre città toccate per mare e per terra dall'equipaggio della Querina fino a Venezia.

Siamo nell'aprile del 1431, Pietro Querini, navigatore e mercante di nobile famiglia veneziana parte da Creta per le Fiandre al comando della Gemma Querina, costruita dai maestri d'ascia cretesi, con un carico di Malvasia, spezie, cotone e altre preziose mercanzie di provenienza mediorientale. Una violenta tempesta danneggia chiglia e timone della nave costringendo i superstiti dell'equipaggio ad abbandonare la nave. Dopo una lunga navigazione su un'imbarcazione di soccorso, l'equipaggio decimato raggiunge le acque delle isole Lofoten in Norvegia, 200 km oltre il Circolo Polare Artico. Salvati dai pescatori dell'isola di R›st, i naufraghi furono loro ospiti per quelli che vengono definiti "100 giorni in paradiso", per poi rientrare, attraverso un lungo viaggio via terra, a Venezia nell'ottobre del 1432. A questa vicenda gli storici fanno risalire l'inizio del commercio dello stoccafisso e del baccalà dalla Norvegia all'Italia.

L'esposizione è accompagnata anche da un cortometraggio di Valentina Grossi nato dalle rielaborazioni delle immagini di Franco Fortunato.

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