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Porti: sindacati, 'No al lavoro in autoproduzione'

"Da autorizzare solo negli scali in cui non ci siano portuali"

21 febbraio, 19:43
(ANSA) - GENOVA, 21 FEB - "Rimaniamo decisamente contrari alla liberalizzazione delle autorizzazioni del lavoro in autoproduzione nelle operazioni marittime e portuali".

Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti chiariscono così la loro posizione riguardo alle misure cui sta lavorando l'Autorità di regolazione dei Trasporti sull'equo accesso alle banchine portuali e su cui stanno presentando osservazioni le organizzazioni del settore. "Ci preoccupano le recenti dichiarazioni della neo costituita associazione datoriale AssArmatori che - fanno sapere i tre sindacati -, in assenza del regolamento ministeriale sulle concessioni portuali alle imprese ex articolo 18 previste dalla legge 84/94 sui porti, creano ulteriore confusione circa le competenze attribuibili sulla materia all'Autorità". Secondo AssArmatori il regolamento dell'Autorità potrebbe affrontare anche la questione dell'autoproduzione, cioè la possibilità di effettuare operazioni portuali con il personale della nave invece di utilizzare i lavoratori del porto. "Per noi da sempre l'autoproduzione deve essere autorizzata solo negli scali in cui non sia possibile avvalersi dei lavoratori portuali, come già ribadito nei contratti di lavoro internazionali" replicano Filt, Fit e Uiltrasporti sottolineando che in ogni caso "può essere autorizzata solo per ogni singola "toccata" alle navi dotate di mezzi adeguati alle operazioni e con persona esclusivamente dedicato". (ANSA).

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