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Severo l'impatto della pandemia su economie dell'Est

Tasso di crescita atteso in riduzione ovunque

20 marzo, 14:20
(di Stefano Giantin) (ANSA) - BELGRADO, 20 MAR - L'impatto della pandemia di coronavirus sull'Europa centrale e orientale e sui Balcani (la cosiddetta regione Cesee) sarà il più massiccio dopo quello della crisi finanziaria globale, con le economie locali che vivranno il loro anno peggiore nell'arco di più di un decennio.

Lo prevede un nuovo rapporto del Vienna Institute for International Economic Studies (Wiiw).

L'Istituto ha sviluppato quattro scenari per calcolare l'impatto economico del coronavirus, da lieve a grave, ma date le tendenze attuali "lo scenario grave" è diventato ora quello che meglio descrive il prossimo futuro, ha sentenziato il wiiw.

In generale, la crescita media nell'area Cesee dovrebbe toccare quest'anno l'1,1%, "il che rende i 12 mesi peggiori per la regione dopo la crisi finanziaria globale. La maggior parte o tutti i Paesi della regione sperimenteranno almeno una recessione tecnica", si legge nella presentazione dello studio.

Lo scenario più negativo al momento, ha osservato Wiiw, "presuppone che la diffusione del virus possa essere contenuta entro la metà del 2020 e che una risposta politica forte e coordinata venga attuata dalle principali economie mondiali. Se una o entrambe queste condizioni non verranno soddisfatte, la ricaduta economica sarà ancora più negativa e duratura".

Tra i paesi dell'Europa centrale e orientale già membri della Ue, la Bulgaria crescerà dell'1,4% nel 2020 (-1,4% rispetto alle previsioni pre-coronavirus). La Repubblica Ceca registrerà una crescita dell'1,1% (-1,1%), Estonia 1,4% (-1,3 %), Croazia 1,4% (-1,3%), Ungheria 1,8% (-1,5%), Lituania 1,7% (-1,1%), Lettonia solo 0,6% (-1,4%), Polonia 2,0% (-1,6%), Romania 1,7% (-1,5%), Slovenia 1,5% (-1,1%) e Slovacchia 0,8% (-1,2%). Nell'area, la crescita media sarà dell'1,6% nel 2020, invece del 3,1% secondo i calcoli delle previsioni pre-coronavirus (-1,4%). Secondo l'Istituto con sede a Vienna, la Repubblica Ceca, la Lituania e la Slovenia saranno i paesi dell'area che subiranno l'impatto meno severo dell'epidemia, mentre la Polonia sarà quello che registrerà i maggiori effetti negativi sulla propria economia.

Nei Balcani occidentali ancora fuori dalla Ue, quest'anno l'Albania registrerà una crescita dell'1,7% (-1,5% rispetto alle previsioni fatte prima della pandemia), Bosnia ed Erzegovina 1,2% (-1,3%), Montenegro 1,4% (-1,4%), Macedonia del Nord 1,7% (-1,6%), Serbia 2,0% (-1,7%) e Kosovo 2,8% (-1,5%). Il Paese economicamente più colpito della regione dovrebbe essere la Serbia, la Bosnia ed Erzegovina quello meno danneggiato, sempre secondo le stime del wiiw.

Al di fuori della Ue, la Russia potrebbe entrare in una crisi severa (-0,1%, -2,2% rispetto alle stime precedenti) e la Turchia registrare una significativa riduzione della crescita, dal 3,9 al 2,1%.

In generale, "gli Stati membri della Ue" nell'Europa centro-orientale "sono generalmente più ricchi, hanno sistemi sanitari migliori più strutturati e avranno dunque maggiori possibilità di attuare politiche fiscali e monetarie espansive per compensare la recessione", ha affermato l'istituto austriaco. Al contrario, la capacità di reazione dei Paesi dei Balcani, ma anche della Turchia e dell'Ucraina "saranno limitate da preoccupazioni sulla stabilità macro finanziaria e i conseguenti minori margini di manovra fiscali". Inoltre, "questi Paesi hanno generalmente sistemi sanitari peggiori", ha rimarcato il wiiw. Dovranno prepararsi a un impatto severo sui sistemi produttivi anche i Paesi che fanno grande affidamento sulle esportazioni di energia, come la Russia e il Kazakistan e sul turismo (Croazia, Slovenia, Albania e Montenegro), che "rischiano di essere gravemente colpiti", mentre "la fuga di capitali" sarà "un rischio maggiore" per l'intera area. Infine, la carenza di manodopera, un grave problema che colpisce già da tempo diversi Paesi della regione, diventerà probabilmente più acuta e minaccerà la sostenibilità del modello economico dell'area, ha concluso lo studio. (ANSA).

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