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Germania, sì a nuove sanzioni Ue contro la Bielorussia

A frontiera 12000 militari. Varsavia: "Putin dietro crisi"

10 novembre, 12:24
(ANSA) - BERLINO/BRUXELLES, 10 NOV - La Germania sostiene nuove sanzioni dell'Ue contro la Bielorussia, ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, accusando il leader bielorusso Alexander Lukashenko di sfruttare "senza scrupoli" i migranti inviandoli al confine polacco. "Sanzioneremo tutti coloro che partecipano al traffico mirato di migranti" ha detto Maas in una nota, aggiungendo che l'Ue lavorerà per "estendere e inasprire... le sanzioni contro il regime di Lukashenko". Dietro la crisi dei migranti dalla Bielorussia c'è la regia del presidente russo Vladimir Putin, ha detto il premier polacco, Mateusz Morawiecki.

"Un altro pacchetto di sanzioni contro la Bielorussa è al momento in preparazione e verrà discusso al Coreper, le nuove sanzioni puntano a estendere quelle già esistenti agli individui e alle organizzazioni che contribuisco a questa strumentalizzazione della migrazione". Così la direttrice generale della divisione Migrazione e Affari Interni della Commissione europea, Monique Pariat durante la sua audizione alla commissione per le libertà civili del Parlamento europeo sulla situazione in Bielorussia. Portando agli eurodeputati gli ultimi aggiornamenti la direttrice ha poi spiegato che "un gruppo di circa 2000 migranti è arrivato al confine tra Polonia e Bielorussia, la frontiera è ora sorvegliata da oltre 12000 militari polacchi. I migranti sono spinti dai militari bielorussi verso il confine, gli stessi bielorussi gli impediscono poi di tornare indietro". Pariat ha spiegato che la Polonia per ora "non ha richiesto l'intervento ne il supporto dell'Ue" nella gestione della crisi e anzi da quando ha dichiarato lo stato di crisi, "nega l'accesso al personale delle agenzie Ue in tutta la zona a 3 km dal confine". Concludendo il suo intervento la direttrice ha spiegato che "la Commissione europea sta lavorando a delle risposte adeguate per far fronte a questa crisi umanitaria e per assicurarsi che i migranti siano rimpatriati nei loro Paesi di origine". (ANSA).

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