(ANSA) - VARSAVIA, 06 NOV - La Polonia torna in piazza contro
il divieto quasi totale di aborto. Decine di migliaia di
manifestanti hanno protestato oggi in 80 città del Paese,
ricordando la trentenne incinta di 22 settimane morta il 22
settembre scorso a causa di uno shock settico dopo che i medici,
seguendo la legge restrittiva sull'interruzione di gravidanza in
vigore dall'inzio di quest'anno, si sono rifiutati di praticare
l'aborto, nonostante il feto fosse malformato. Secondo quanto
denunciato dai familiari e dalle ong per i diritti delle donne,
la donna avrebbe potuto salvarsi con un intervento tempestivo
dei sanitari. "I medici hanno atteso la morte del feto. Il feto
è morto, la paziente è morta", aveva scritto su Twitter
l'avvocata della famiglia, secondo cui si tratterebbe della
prima deceduta come conseguenza della nuova normativa. Due
medici coinvolti sono stati sospesi e la procura ha aperto
un'inchiesta. "Nessun'altra deve morire", è stato uno degli
slogan dei dimostranti, che hanno anche osservato un minuto di
silenzio in memoria di Izabella, come è stata identificata dai
media locali la parrucchiera morta il mese scorso a Pszczyna,
nel sud della Polonia, lasciando una figlia di nove anni e il
marito. Nella capitale Varsavia la manifestazione è iniziata
sotto la sede della Corte costituzionale, che un anno fa ha
emesso la controversa sentenza che vieta di eseguire in Polonia
l'aborto anche nell'eventualità di malformazione dell'embrione,
permettendolo solo in caso di stupro e incesto o di pericolo per
la vita della donna. Alla manifestazione ha partecipato anche
l'ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, per 7 anni
premier polacco tra il 2007 e il 2014, e diversi altri esponenti
politici di opposizione. "L'ideologia" e "una legge disumana"
sono responsabili della morte di Izabella, aveva accusato ieri
Tusk in una conferenza stampa. A promuovere i cortei è stato il
movimento Sciopero delle donne di tutta la Polonia, fondato
dall'attivista Marta Lempart, insieme con altre organizzazioni
femministe, anche per denunciare la nuova proposta di legge
presentata pochi giorni fa in Parlamento dal partito fortemente
conservatore e nazionalista al governo Diritto e giustizia
(Pis), che propone norme ancora più restrittive che porterebbero
a un divieto totale dell'aborto. "Sono qui oggi con mia moglie
pensando alle nostre figlie, non voglio che scappino dalla
Polonia", ha dichiarato uno dei manifestanti. (ANSA).
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