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Ue: Ces, 42 mln posti lavoro a rischio, Consiglio cruciale

In disoccupazione temporanea a causa della crisi da Coronavirus

18 giugno, 14:25
(ANSA) - BRUXELLES, 18 GIU - Oltre 42 milioni di posti di lavoro sono in gioco nei colloqui del Consiglio europeo sul piano di ripresa dell'UE. E' questo, infatti, il numero di lavoratori in stato di disoccupazione temporanea durante la crisi del coronavirus, secondo un sondaggio condotto dalla CES/ETUC European Trade Union Institute, che rappresenta 45 milioni di membri di 89 organizzazioni sindacali in 39 paesi europei, oltre a 10 Federazioni sindacali europee.

Prima della riunione di venerdì, la CES/ETUC ha osservato che i leader hanno la responsabilità di salvare quanti più posti di lavoro possibile adottando il piano di recupero di 750 miliardi di euro proposto dalla Commissione europea. Questo appello ai leader europei arriva dopo un balzo di 400.000 unità nella disoccupazione permanente in un mese, con l'Europa settentrionale e occidentale che registra picchi significativi (Svezia + 0,7, Paesi Bassi + 0,5) insieme a est e sud.

"Il piano di ripresa ha il potenziale per ripristinare finalmente la fiducia in Europa che i cittadini hanno perso durante la crisi del coronavirus, facendo davvero la differenza nella vita dei lavoratori quando ne hanno più bisogno", ha dichiarato il segretario generale della CES Luca Visentini. "Ma il supporto non è efficace - ha aggiunto - se esiste solo sulla carta. Il denaro deve raggiungere i lavoratori e le aziende in tempo, per fare davvero la differenza".

Il numero di lavoratori con disoccupazione temporanea in alcuni Stati membri dell'Europa meridionale e orientale è il seguente: Francia: 11,3 milioni (47,8% di tutti i lavoratori), Germania 10,1 milioni (26,9%), Italia 8,3 milioni (46,6%), Spagna 4 milioni (24,1 %), Romania 1m (15,3%) Croazia 500.000 (34,2%), Polonia 400.000 (3,1%), Slovenia: 300.000 (35,6%), Repubblica Ceca 200.000 (4,6%), Bulgaria100.000 (3,6%), Slovacchia 100.000 (4,6 %).

"Il piano di ripresa - ha affermato Luca Visentini - è l'unico modo per garantire che l'Europa emerga più equa, più verde e unita da questi tempi difficili". (ANSA).

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