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Balcani: studio, centrali carbone sforano ancora limiti

Da 2016 emissioni aumentate invece di diminuire

10 dicembre, 17:27
(di Stefano Giantin) (ANSA) - BELGRADO, 10 DIC - Le emissioni di anidride solforosa (S02) di varie centrali elettriche a carbone situate nei Balcani sono state di almeno sei volte superiori nel 2018 rispetto al massimale complessivo concordato da vari paesi della regione con la Energy Community. Lo rivela un nuovo rapporto pubblicato oggi, "Comply or Close", prodotto da CEE Bankwatch Network, studio che segnala anche che le emissioni di SO2 e polveri sono aumentate negli ultimi tre anni, anziché ridursi.

La maggior parte delle centrali elettriche, spesso obsolete, localizzate in Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord e Serbia sono alimentate principalmente dal tipo di carbone più economico e inquinante, la lignite. La regione ha ampia disponibilità di lignite, utilizzata per produrre energia anche a causa dei bassi costi. Nel 2016, sedici centrali elettriche balcaniche hanno emesso tutte insieme più anidride solforosa e polveri di quelle prodotte da 250 centrali localizzate nell'Unione Europea, ha ricordato lo studio. Il rapporto rimarca che Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord e Serbia hanno concordato con la Energy Community di attuare cosiddetti Piani nazionali di riduzione delle emissioni, "che consentono agli impianti di essere gradualmente resi conformi" alle regole "come gruppo, con gli impianti più efficienti che bilanciano quelli meno performanti". I paesi dei Balcani occidentali sono inoltre firmatari del trattato della Energy Community, che comprende obiettivi di riduzione dell'inquinamento delle industria e del comparto energetico, con i primi obiettivi di riduzione che sarebbero dovuti essere rispettati già nel 2018. Il rapporto di CEE Bankwatch, tuttavia, evidenzia che i paesi della regione non hanno rispettato i loro impegni e segnala che in alcuni impianti della regione i livelli di inquinamento sono addirittura peggiorati negli ultimi anni, afferma il rapporto. "Nessuno dei paesi che ha elaborato i Piani nazionali di riduzione delle emissioni ha rispettato i limiti nazionali nel 2018", con le emissioni totali di SO2 dei quattro stati balcanici presi in considerazione arrivate a 603.988 tonnellate, oltre sei volte superiori al massimale complessivo di 98.696 tonnellate, ha dichiarato CEE Bankwatch Network. Serbia e Bosnia sono le nazioni che hanno maggiormente contribuito all'inquinamento da SO2, rispettivamente con 336.373 e 202.028 tonnellate di emissioni di SO2. Inoltre, solo una centrale elettrica in Serbia, quella di Kostolac B, emette più SO2 del totale consentito per i quattro paesi insieme, si evince dallo studio.

In termini di emissioni di polveri, le centrali a carbone nella regione superano del 60% il massimale concordato, con quelle in Serbia e Kosovo che hanno il maggiore impatto. La centrale Kosovo B produce "circa la metà del totale" di polveri "consentito per i quattro paesi".

"Data la natura pericolosa per la vita dell'inquinamento atmosferico, la negligenza di questo problema da parte dei governi della regione è incomprensibile e riprovevole", ha affermato Ioana Ciuta, coordinatrice per l'energia di Bankwatch e fra gli autori del rapporto. "Investire nel controllo dell'inquinamento non è solo un obbligo legale, è un dovere per qualsiasi governo che si preoccupi della cittadinanza", osserva lo studio.

"Invece di investire nel controllo dell'inquinamento e di ridurre costantemente la quota di carbone nel mix energetico, i governi di Bosnia-Erzegovina, Kosovo e Serbia stanno invece progettando nuove centrali a carbone, tutte in contraddizione con la legislazione dell'Ue in materia di ambiente, aiuti di Stato e appalti", ha affermato da parte sua Pippa Gallop, Bankwatch Senior Energy Advisor per il Sud Est Europa e co-autrice della nuova ricerca.

La rete CEE Bankwatch ha fatto appello all'Ue e alla Energy Community affinché introducano una carbon-tax per punire i maggiori inquinatori nei Balcani e alle autorità locali affinché "raddoppino gli sforzi per investire nel controllo dell'inquinamento, in particolare sulle apparecchiature" per ridurre le emissioni di SO2.

Lo studio CEE Bankwatch sarà presentato oggi al Parlamento europeo. (ANSA).

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