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Turchia: Santa Sofia; Malnati, vicario Trieste, preoccupante

Messaggio per Occidente. Riflettere anche su incarcerazioni

17 luglio, 13:46
(ANSA) - TRIESTE, 17 LUG - Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento di mons.Ettore Malnati vicario episcopale per il laicato e la cultura diocesi di Trieste Hagia Sofia e Erdogan Sembra certo che l'attuale presidente della repubblica di Turchia, R.T. Erdogan, voglia "firmare" la scelta della sua politica di islamizzazione con la trasformazione in moschea dell'attuale museo, per più di mille anni chiesa cristiana, dell'edificio di S. Sofia, realizzato per il culto cristiano dall'imperatore cristiano Giustiniano.

Da Giustiniano sino al 28 maggio 1453, quando Mehmet II conquistò Costantinopoli ed entrò tronfio in S. Sofia, volutamente sottraendola al culto cristiano e proclamando l'Hagia Sofia moschea, in disprezzo ed onta dell'intera cultura e spiritualità dell'Occidente.

Il sultano Mehmet II ebbe come suo obiettivo ideologico l'umiliazione e l'annientamento del mondo e della cultura cristiana, facendo di ciò il criterio base dell'Impero ottomano.

Eppure sua madre era cristiana-serbo ortodossa.

Di questa pericolosa ideologia ne soffrì non solo l'Europa nelle Comunità cattoliche ed ortodosse.

Dell'astio religioso e ideologico di Mehmet II era profondamente preoccupato l'umanista e Pontefice romano Pio II, Enea Silvio Piccolomini, che per arginare questo "imperialismo" e tutelare le Chiese ortodosse del Peloponneso chiese ai veneziani e ai principi cattolici di arginare questa espansione.

Fece di più, scrisse allo stesso sultano Mehmet II dopo che questi aveva conquistato la Serbia nel 1459 e nel 1460 il Peloponneso e con ferocia nel 1462 l'isola di Lesbo e nel 1463 la Bosnia, una lettera che è rimasta nella storia come l'ansia di Pio II per la sorte di quelle popolazioni di fede cristiana ortodossa.

In tale documento Piccolomini chiese al sultano di abbracciare la fede di sua madre, una donna cristiana, e di abbandonare l'odio e l'espansionismo violato e di vivere in pace.

Grande è stato il gesto di Pio II. Miope l'indifferenza dell'occidente di fronte ad un'ideologia espansionista contrabbandata dalal "bandiera" religiosa.

Erdogan si è richiamato sovente alle gesta del sultano Mehmet II, indicando così di volersi smarcare dalla laicità di Atatürk, il padre della repubblica laica di Turchia, che aveva sottratto S. Sofia ad un culto che originariamente non era suo e ne aveva fatto un monumento che fosse memoria di un passato bisognoso di un superamento ideologico per un futuro di dialogo e di rispetto verso le origini culturali e religiose dei popoli e delle terre che vi abitavano.

Preoccupante quel gesto di islamizzare la Hagia Sofia! Come del resto devono far riflettere tutte quelle incarcerazioni di giornalisti e persone libere che si sono esposte con manifestazioni per una Turchia democratica, laica e rispettosa del diritto della libertà religiosa.

Questa scelta di Erdogan è un messaggio per l'occidente e per gli stessi Paesi islamici di integralismo ideologico che non va certo nella direzione di una società politica tollerante e di una tensione internazionale rispettosa di culture e spiritualità plurali.

Anche l'ONU e Papa Francesco hanno espresso una preoccupazione per ciò che quel gesto porta con sé oltre la facciata confessionale. (ANSA).

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