(ANSA) - ROMA, JAN 19 - "E' decisamente catastrofico" il
bilancio del mercato delle auto nell'Europa Occidentale nel
2020. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor che parla di "un
livello di immatricolazioni quasi identico a quello del 1994
cioè di 26 anni fa". "La ragione della drammatica caduta delle
vendite di auto - spiega - è l'impatto della pandemia di
Coronavirus che non ha risparmiato nessun Paese. Le
immatricolazioni chiudono infatti in rosso in tutti i 30 paesi
dell'area con un calo massimo del 42,8% in Croazia". Contenuta
la contrazione di dicembre per l'effetto di provvedimenti
efficaci adottati in molti Paesi, ma "le prospettive per il 2021
restano fortemente negative sia per l'andamento della pandemia
sia per l'esaurirsi nel 2020 di importanti misure di sostegno
della domanda e non rinnovate (o non ancora rinnovate) nel
2021". Il Centro Studi Promotor sottolinea "la forte crescita
della quota delle auto elettriche o ibride plug-in a cui si
contrappongono crescenti difficoltà per il diesel". La quota di
elettriche e ibride plug-in è ancora non molto significativa,
anche se in mercati importanti come Germania e Regno Unito ha
superato il 10%. In particolare, in Germania è arrivata al 13,5%
nell'intero 2020, nel Regno Unito ha toccato il 10,7%, ma in
Italia non è andata oltre il 4,3%. "Nel complesso - osserva Gian
Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - il
mercato dell'auto nell'Europa Occidentale con un calo del 24,3%
sta marciando, per usare una metafora automobilistica, a tre
cilindri e quello che è peggio è che le previsioni per il 2021
restano negative per la ripresa della pandemia e per le
incertezze in diversi paesi dell'area ad adottare misure
efficaci per sostenere il mercato". (ANSA).
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