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A Gerusalemme colloqui tesi presidenti Serbia e Montenegro

Per la legge sulla libertà religiosa adottata da Podgorica

23 gennaio, 20:58
(ANSAmed) - BELGRADO, 23 GEN - Il precario stato dei rapporti tra Serbia e Montenegro dopo l'adozione da parte di Podgorica della controversa legge sulla libertà religiosa è stato il tema di un colloquio che i due presidenti, il serbo Aleksandar Vucic e il montenegrino Milo Djukanovic, hanno avuto ieri sera a Gerusalemme, dove partecipano entrambi alle cerimonie per il 75/mo anniversario della liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz. E' stato un colloquio lungo, difficile e complesso - ha detto Vucic ai media serbi - che ha confermato la grande distanza e la forte diversità di posizioni sul provvedimento adottato in Montenegro, che è duramente osteggiato da Belgrado. La legge in questione, approvata dal parlamento di Podgorica a fine dicembre ed entrata in vigore lo scorso 8 gennaio, prevede tra l'altro la possibile confisca di chiese, monasteri e altre proprietà della Chiesa ortodossa serba, che è largamente maggioritaria in Montenegro, Paese che non ha una propria Chiesa autonoma. Quasi il 30% della popolazione del Montenegro, che ha in totale poco più di 600 mila abitanti, è di etnia serba, e da settimane, in entrambi i Paesi, si susseguono manifestazioni di protesta contro la nuova legge. Il Montenegro è indipendente dal 2006, quando con un referendum si separò pacificamente da una Unione con la Serbia. Vucic comunque ha sottolineato che, nonostante la difficoltà del colloquio con Djukanovic e il persistere di posizioni del tutto opposte, da entrambe le parti c'è la chiara volontà di non arrivare allo scontro. (ANSAmed) QN/
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