Le imprese del commercio, del
turismo e dei servizi della provincia di Torino non hanno
fiducia nella ripresa economica, considerano l'emergenza
sanitaria appare "alle spalle" e temono un nuovo lockdown. Ci
sarà un contenuto rialzo dei ricavi nei prossimi mesi, ma "non
sufficiente a recuperare il terreno perduto". Per l'85% se
ritornasse il virus non sarebbe possibile reggere una nuova
sospensione dell'attività e sarebbe il colpo di grazia. E' a
rischio soprattutto nella seconda metà dell'anno la tenuta
dell'occupazione. E' il quadro che emerge dall'Osservatorio del
terziario torinese, presentato in videoconferenza.
A soffrire di più sono ancora le imprese del turismo, reduci
da un trimestre di quasi azzeramento dell'attività, con un
elevato numero di disdette di prenotazioni per la stagione
estiva. Durante il lockdown sono cambiate le abitudini dei
consumatori con un incremento della spesa on line (Torino è al
primo posto) e delle consegne a domicilio.
"Il clima di fiducia ancora troppo basso, il crollo dei
consumi e una ripresa che stenta a partire sono i chiari
indicatori dello stato di estrema sofferenza economica in cui si
trovano le imprese del terziario torinese a partire da
commercio, turismo, servizi e trasporti. Troppe le incognite
dell'autunno che pesano sui nostri imprenditori e decisamente
insufficienti le risposte del governo e della politica",
commenta Maria Luisa Coppa, presidente dell'Ascom Confcommercio
Torino.
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