La vertenza Torino ripartirà il 12
settembre: ci sarà una manifestazione in piazza Castello e, se
le norme antiCovid lo permetteranno, si terrà prima un corteo .
Lo hanno spiegato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di
Torino e Canavese, Enrica Valfré, Domenico Lo Bianco, Gianni
Cortese, che vogliono portare avanti la mobilitazione, avviata
con la fiaccolata del 13 dicembre del 2019 e proseguita con
altre iniziative, per denunciare la crisi che investe l'area
metropolitana.
"Riparte la Vertenza Torino - hanno detto i segretari di
Cgil Cisl Uil dell'area metropolitana - alla luce del nuovo
scenario determinato dall'emergenza Covid e in vista di un
autunno che si preannuncia molto complicato. Siamo molto
preoccupati, la situazione è grave. Non possiamo permetterci di
subire il declino, vogliamo la rinascita di Torino, scrivere
l'agenda per il futuro del territorio è una necessità non più
rinviabile".
Secondo i dati sindacali, in Piemonte sono un milione i
lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori sociali o dalla
richiesta dell'indennità di disoccupazione, quasi la metà del
totale. Il 30% delle imprese, soprattutto quelle più piccole,
rischia di chiudere con circa 30.000 lavoratori a rischio. Se le
previsioni di aumento del tasso di disoccupazione di 3-4 punti
percentuali a livello nazionale si avverassero, l'area
metropolitana di Torino pagherebbe un prezzo molto alto: oltre
30mila disoccupati in più.
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