Prima ora di lezione alle 8, sul
Rinascimento, con banco e cartelli di protesta davanti
all'ingresso della scuola, il liceo Peano-Pellico di Cuneo. La
didattica a distanza non piace neppure ai prof: da stamane la
docente di Storia dell'arte Sara Maosero, 46 anni, di Cuneo, ha
iniziato la sua protesta contro le scuole superiori chiuse per
decreto, insegnando sotto i portici.
"Resto qui all'aperto, a oltranza, finché le scuole
riapriranno - spiega l'insegnante -. La didattica a distanza
funziona per periodi brevi. La scelta del Governo di chiudere i
luoghi di diffusione della cultura come scuole, teatri o musei è
criminale e sbagliata". Ieri la professoressa ha solo avvisato
con una mail le sue 9 classi ("Da domani vado davanti alla
scuola per insegnare") e si è portata da casa tablet, libri,
appunti, para-orecchie contro il freddo. I colleghi le hanno
portato un thè caldo al cambio d'ora.
"Spero che qualcuno si unisca in questa protesta. Dobbiamo
farci sentire, far capire che le scuole chiuse sono un diritto
negato. In tre mesi in estate gli istituti si sono attrezzati
per lezioni in sicurezza. Resto qui finché ci sarà di nuovo dato
il diritto di insegnare in aula, in presenza, non davanti a uno
schermo".
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