Un 'alleanza per l'economia di
prossimità, un patto con le banche, le fondazioni bancarie, le
Università, le Istituzioni per fare uno sforzo comune e pensare
insieme al 'rinascimento' di Torino dopo il duro colpo inflitto
dall'epidemia. E' l'accorato appello che la presidente
dell'Ascom Confcommercio Torino e provincia, Maria Luisa Coppa,
rivolge alle istituzioni torinesi del mondo dell'economia, della
politica, del lavoro e della cultura.
"Rischiamo una perdita irreparabile - spiega Coppa - in
termini di chiusure, fallimenti, occupazione. C'è il rischio
reale di perdere il 12-15% delle micro e piccole Imprese
torinesi, con valori più alti nel turismo e nella
somministrazione. Oltre 40.000 persone potrebbero perdere il
loro posto di lavoro. Il mio è un grido di aiuto, che fa appello
al senso di comunità che le Istituzioni hanno sempre saputo
interpretare. Non vogliamo ristori o sussidi, vogliamo lavorare.
In questi giorni difficili i negozi, anche se chiusi, tengono
accese le loro luci, i bar allestiscono tavolini all'ingresso o
si inventano fattorini per accontentare i loro clienti". Coppa
chiede "uno sforzo trasversale alla sensibilizzazione
dell'acquisto sotto casa, soprattutto dei più giovani,
valorizzando il commercio di prossimità, i prodotti a km 0, la
sostenibilità dell'ambiente e le eccellenze locali".
"Ci apprestiamo, non appena la pandemia ci darà tregua, a
ricostruire moralmente e fisicamente i centri storici delle
città e le aree montane e collinari, a rischio desertificazione,
per non abdicare al nostro ruolo di servizio alla collettività.
Da sole le nostre imprese non potranno mai realizzare tutto
ciò", afferma la presidente dell'Ascom..
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