(ANSA) - ROMA, 8 APR - Quanto durerà effettivamente il
lockdown? Sarà possibile tornare alla normalità, anche
utilizzando le misure di distanziamento sociale? E quali
provvedimenti economici adotterà per sostenere la sua attività
economica? Il nuovo report della Camera di Commercio di Roma si
è concentrato su queste domande, ovvero sulle prospettive degli
imprenditori di Roma e provincia relativamente alla durata del
lockdown e all'utilizzo delle misure messe in campo dal Governo
per aiutare il tessuto produttivo italiano.
La Camera di Commercio ha elaborato una quinta indagine che
offre un'analisi sull'impatto del Covid-19 sul tessuto
imprenditoriale locale. Più in generale, l'Osservatorio
predisposto dalla Camera di Commercio di Roma fornisce un
costante aggiornamento sull'evoluzione dei fatti, con
l'obiettivo di identificare le misure che meglio si prestano a
contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare
strategie per un rilancio.
La Camera di Commercio di Roma ha costruito un panel di 500
imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e
provincia. La quarta indagine è stata somministrata tra il 26 e
il 30 marzo 2020. Le imprese del campione hanno nel 67% dei
casi la sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto
della provincia di Roma. L'84,6% delle imprese ha tra 0 e 9
dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle
imprese ha oltre 50 dipendenti.
Considerazioni generali
La maggioranza degli imprenditori era preparata al prolungamento
del lockdown, anche se aumenterà le perdite e ritiene possibile,
con le dovute misure di sicurezza, un ritorno all'attività
economica anche senza la fine dell'emergenza sanitaria. La quasi
totalità del campione prevede di usare le misure messe a
disposizione dal decreto "Cura Italia".
•La netta maggioranza degli imprenditori ritiene che il
prolungamento al 13 aprile non comprometterà il proseguimento
della propria impresa
Il 90% delle imprese pensa che non sarà compromessa la
riapertura della propria impresa, ma il 60% indica che comunque
non sarà indolore perché aumenterà le perdite. Per il 10%
potrebbe, invece, compromettere le possibilità di proseguire
l'attività.
•La maggioranza del campione ritiene possibile ritornare verso
la normalità, anche se l'emergenza sanitaria non sarà ancora
finita
Il 71% delle imprese pensa di poter tornare alla normalità
adottando le giuste misure di distanziamento sociale, anche se
nel 29% dei casi non ne varrebbe la pena perché la domanda
sarebbe ancora troppo bassa. Il restante 29% pensa che è meglio
aspettare la fine dell'emergenza in quanto non potrebbe adottare
le giuste misure di protezione.
•Quasi tutti gli imprenditori utilizzeranno le misure di
sostegno previste dal governo
Il 94% delle imprese utilizzerà le misure di sostegno previste
dal decreto legge "Cura Italia". Cassa integrazione (49,9%) e
accesso alla liquidità (33,9%) le misure principalmente
utilizzate.
"Con il passare dei giorni in attesa della "fase 2", quella
della graduale riapertura di attività e uffici, la situazione
del tessuto imprenditoriale romano resta molto seria e
sofferente. Questo quinto report - spiega Lorenzo Tagliavanti,
Presidente della Camera di Commercio di Roma - mette però in
evidenza, ancora una volta, lo spirito d'iniziativa e la
capacità di resistenza degli imprenditori visto che il 90% del
campione è convinto che non sarà compromessa la possibilità di
proseguire la propria attività con un lockdown fino al 13
aprile, ma il 60% indica anche che non sarà indolore perché,
parallelamente, sarà inevitabile un aumento delle perdite. E non
va sottovaluta la percentuale del 10% che teme fortemente per la
stessa sopravvivenza della propria impresa. In questa fase di
profonda crisi - continua Tagliavanti - i provvedimenti
economici varati dal Governo si rivelano un'ancora di salvezza
fondamentale per sperare nel futuro e in un graduale ritorno
alla normalità. Il 94% delle imprese utilizzerà, infatti, le
misure di sostegno previste dal decreto legge "Cura Italia" e,
in particolare, il ricorso alla cassa integrazione (49,9%) e
l'accesso facilitato alla liquidità (33,9%). Misure in parte
dolorose, ma assolutamente necessarie per mantenere viva la
spina dorsale della nostra economia, fatta di migliaia di
piccole e piccolissime imprese che - conclude Tagliavanti -
seppur colpite nel profondo, stanno curandosi le ferite e sono
pronte a ripartire. Agli imprenditori, che una volta di più,
dimostrano la loro resilienza va tutta la mia gratitudine. Ed è
dovere imprescindibile di tutte le Istituzioni, lo ribadisco,
supportare questa ammirevole tenacia con ogni azione possibile".
(ANSA).