(ANSA) - PRATO, 16 LUG - Oltre un terzo delle imprese nella
provincia di Prato è straniera. Lo rileva il rapporto 2019
sull'imprenditoria straniera elaborato dalla Camera di
commercio. Dal report, spiega una nota, emerge che aumentano del
3,3% le imprese attive gestite da imprenditori stranieri,
raggiungendo quota 9.554 a fine 2019. A crescere anche le
aperture delle nuove attività: sono 1.503, il 54% del totale
delle iscrizioni al registro imprese camerale.
A livello di tessuto imprenditoriale, nel manifatturiero il
58,2% delle imprese attive è di origine straniera, ma si
registra una presenza significativa anche nel commercio (31,6%),
nel settore alloggio e ristorazione (30,8%) e nelle costruzioni
(30,1%). Per quanto riguarda la comunità cinese, rimane
confermata la spiccata vocazione manifatturiera, rappresentando
da sola il 55,4% dell'intero comparto: le confezioni sono 3.800,
più dell'88% del totale, ma la presenza è importante anche nel
tessile, dove le aziende cinesi sono circa 420 e rappresentano
oltre il 22% del settore. Significativo è anche l'incremento
delle imprese cinesi nel settore turistico e ricettivo (17% in
più rispetto al 2018), nell'immobiliare e nei servizi alla
persona. Notevoli anche lo sviluppo dell'imprenditoria albanese,
nel commercio all'ingrosso e servizi di autoriparazione e nei
trasporti, e quello delle imprese pakistane negli esercizi al
dettaglio. A fine 2019 si contano 829 (+15,8%) società di
capitale all'interno della cui compagine figurano amministratori
e/o soci di nazionalità cinese. Le imprenditrici straniere sono
il 36,7%, e anche in questo caso è la comunità cinese a
distinguersi maggiormente: 2.900 imprenditrici (44,3% del
totale), rispetto alle 827 (22,9%) delle altre comunità.
"L'analisi mette in risalto ancora una volta come il distretto
pratese offra possibilità di fare impresa - commenta Luca
Giusti, presidente della Camera di commercio di Prato -. Una
possibilità che è evidente come sia colta dagli imprenditori
stranieri. Il numero delle imprese guidate dalla comunità cinese
è predominante sul totale dell'imprenditoria straniera. Questo
aspetto rende indispensabile, oggi più che mai, un confronto
sano, trasparente, leale e costruttivo con questa realtà".
(ANSA).