(ANSA) - PERUGIA, 31 LUG - In provincia di Perugia sono 1.740
le assunzioni previste dalle imprese ad agosto, 2.270 in Umbria,
con un "arretramento forte" rispetto a un anno fa, sia su base
provinciale sia regionale. Emerge dai dati di Excelsior informa
del sistema delle Camere di commercio.
"C'era grande attesa per questo dato, che segna il punto
sulle necessità occupazionali delle imprese, rispetto
all'attività che si prevede di poter realizzare. Non è una
risposta positiva", ha sottolineato Giorgio Mencaroni,
presidente della Camera di commercio di Perugia. "La flessione
delle entrate al lavoro previste dalle imprese - aggiunge -
resta a doppia cifra: in un anno - 16,7% per la provincia di
Perugia, - 17,5% per la regione Umbria. Minimo conforto viene
dal fatto che in provincia di Perugia andiamo meglio di un punto
percentuale rispetto alla media nazionale (-17,7%). Ma
nonostante tutto, la risposta delle imprese c'è stata e la
tendenza va letta in miglioramento. Rispetto allo scorso mese di
luglio, infatti, le previsioni occupazionali delle imprese umbre
sono passate da un calo del 40,4% a uno del 17,5%. Un segno
sempre negativo, ma molto meno netto e pesante. In risalita
rispetto al fondo toccato un mese fa".
Per l'autunno - si legge in un comunicato della Camera di
commercio - tuttavia predomina ancora un clima di incertezza:
sono infatti 7.320, le assunzioni programmate dalle imprese
considerando l'intero trimestre agosto-ottobre. "Mancano -
rileva Mencaroni - 2.580 posti di lavoro rispetto allo stesso
trimestre di un anno fa (-26,6%). Ma quelli erano veramente
altri tempi e quindi la creazione di 7.320 nuovi posti di lavoro
va comunque letta come una prova di grande volontà di ripresa e
di fiducia dopo una tragedia le cui dimensioni forse non abbiamo
ancora a pieno realizzato".
I dati Excelsior dicono che ad agosto delle 1.740 entrate al
lavoro il 25% saranno stabili, ossia con contratto a tempo
indeterminato o di apprendistato.
Il 17% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici,
quota superiore alla media nazionale (16%).
Per una quota pari al 34% le assunzioni interesseranno giovani
con meno di 30 anni, mentre il 10% delle entrate previste sarà
destinato a personale laureato.
In 38 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a
trovare i profili desiderati.
Le previsioni di assunzione si concentreranno per il 63% nel
settore dei servizi e per il 66% nelle imprese con meno di 50
dipendenti. (ANSA).