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Bergamo, il comitato per le vittime del Covid-19 deposita 50 denunce per far luce sulle morti

PressRelease

Bergamo, il comitato per le vittime del Covid-19 deposita 50 denunce per far luce sulle morti

PressRelease

Responsabilità editoriale di AMNESTY INTERNATIONAL

I diritti umani ai tempi del Covid-19, di Amnesty International Italia

15 giugno 2020, 09:30

AMNESTY INTERNATIONAL

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di AMNESTY INTERNATIONAL

L'attività di monitoraggio dei diritti umani in Italia ai tempi del Covid-19 è un progetto di Amnesty International Italia all'interno della campagna #NessunoEscluso. La nuova formula settimanale continuerà a tenere alta l’attenzione tanto sulle ingiustizie, quanto sulle molte azioni solidali semi-sconosciute nel nostro paese durante il periodo di “ripartenza”.

Bergamo, il comitato per le vittime del Covid-19 deposita 50 denunce per far luce sulle morti

Chiede giustizia il comitato “Noi denunceremo”, nato in modo spontaneo online, dall’incontro virtuale dai tanti cittadini che, in questa emergenza sanitaria, hanno perso una persona cara in circostanze non sempre chiare. Il primo atto del gruppo, lo scorso mercoledì, è stato quello di depositare presso la procura di Bergamo, tra le province più colpite dal Covid-19, cinquanta denunce.

Amnesty International Italia sostiene la richiesta di verità portata avanti da questa iniziativa liberamente promossa dai parenti delle vittime, affinché sia fatta piena luce sulla gestione dell’emergenza sanitaria.

Noi denunceremo 

Aggressioni al personale sanitario, flash mob in tutta Italia

Con la ripresa delle normali attività sanitarie, tornano a verificarsi le aggressioni ai danni del personale medico-sanitario, un fenomeno a lungo in ombra e ora sotto i riflettori grazie a un rinnovato riconoscimento del ruolo cruciale svolto da medici e infermieri. Che ciò si rifletta in nuove tutele è la richiesta di queste categorie professionali. Tra loro il sindacato delle infermiere e degli infermieri, Nursing Up, sceso in numerose piazze italiane.

Amnesty International Italia ribadisce il bisogno di tutelare il personale medico-sanitario da ogni minaccia di aggressione e forma di discriminazione, individuando con urgenza strumenti adatti a garantire, in una fase tanto delicata, maggiore sicurezza nell’esercizio della professione.

Nursing up

 Medici senza frontiere all’interno delle carceri per proteggere i detenuti

Per contenere il contagio, la direzione penitenziaria del carcere di San Vittore si è avvalsa della collaborazione di Medici senza frontiere. Dal 1° aprile sono stati definiti comportamenti di prevenzione e ottimizzate le procedure di sanificazione di tutti gli ambienti. Inoltre è stato creato un reparto Covid-19, un vero e proprio centro di cura e trattamento. Da San Vittore, l’intervento si è successivamente esteso anche in altri istituti penitenziari in Lombardia, Marche, Piemonte e Liguria. Anche grazie a buone pratiche come questa, come confermato in un’intervista ad Amnesty International dal Garante nazionale dei diritti delle persone detenute, il numero delle persone contagiate all’interno delle carceri è risultato contenuto.

Medici senza frontiere 

Amnesty International Italia

Le mascherine rappresentano un ostacolo nella quotidianità delle persone sorde

Il principio di uguaglianza e non discriminazione dovrebbe essere centrale in tutte le risposte governative alla pandemia di Covid-19. Le persone sorde, con l’introduzione dell’obbligo di utilizzare le mascherine incontrano enormi difficoltà. Come ha raccontato Ilaria Galbusera, capitana della nazionale pallavolo sordi, “da strumento protettivo le mascherine sono diventate un muro insormontabile” che rendono complicato chiedere un’informazione per strada o una medicina in farmacia, a causa dell’impossibilità di leggere il labiale. Amnesty International ritiene che, al fine di garantire l’accesso al diritto alla salute senza discriminazioni, tutte le misure adottate dai governi dovrebbero tenere conto dei rischi più elevati che corrono gruppi specifici più vulnerabili e adottare misure per neutralizzare eventuali pericoli e difficoltà legate a situazioni specifiche di alcuni gruppi.

La Repubblica

Criticità nel processo di regolarizzazione dei lavoratori stranieri

Diverse sono le problematiche emerse nell’attuazione pratica della normativa del DL Rilancio che ha introdotto una procedura di regolarizzazione dei lavoratori. Sebbene la platea inizialmente prevista fosse di oltre 200.000, a oggi le domande presentate sono meno di 10.000. Tra le principali problematiche, l’aver limitato la misura solo ad alcuni settori circoscritti (servizi alla persona, agricoltura, caregiving), cavilli burocratici ma soprattutto l’indisponibilità di datori di lavoro a regolarizzare. Amnesty International ritiene che limitare l’offerta della regolarizzazione ai lavoratori di determinati settori sia illogico e ingiusto, perché subordina la dignità e i diritti delle persone alle necessità economiche del paese. La procedura di regolarizzazione dovrebbe essere inoltre veloce, semplice, prevedibile e trasparente e i lavoratori dovrebbero poter completare la procedura senza bisogno della collaborazione del datore di lavoro.

La Repubblica

L’Agcom dice sì alla commissione sulle fake news

Il Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Cardani apprezza l’intenzione del Parlamento italiano di istituire una Commissione d’inchiesta sulla diffusione internazionale, seriale e massiva di informazioni false. Durante l’audizione del 10 giugno davanti alle commissioni Cultura e Trasporti della camera, Cardani ha evidenziato che, nonostante adesso le ricerche sul Covid-19 siano diminuite, la recente crisi conferma la necessità di prevenire la disinformazione. Amnesty International ribadisce l’importanza che il governo, anche in contesti emergenziali, garantisca il diritto a un’informazione corretta e trasparente, assicurando a ogni individuo la possibilità di prendere decisioni informate. 

Primaonline

Yahoo Finance

 

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