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La ripartenza di aziende e partite IVA passa dal commercialista

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La ripartenza di aziende e partite IVA passa dal commercialista

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Responsabilità editoriale di WolfAgency.it

01 dicembre 2020, 09:59

WolfAgency.it

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Il 2020 si è rivelato l’anno che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, soprattutto dal punto di vista economico. La preoccupazione per la situazione attuale ha spinto le aziende e i professionisti a tagliare sui costi, spesso anche sul commercialista.

Se è corretto scegliere formule online e tariffe senza sorprese, è importante valutare con attenzione il servizio fornito perché solo l’assistenza di un esperto fiscale può indicare la via da percorrere in questo delicato periodo.

Conoscere tutti gli aggiornamenti e le ultime misure istituzionali, per prendere immediatamente le giuste misure, è la prerogativa per superare il momento e programmare con sicurezza i prossimi anni.

Il sostegno alle imprese e partite IVA durante il Covid

A proposito di aggiornamenti e novità su cui un buon commercialista può offrire una consulenza puntuale, nell’ottobre 2020 il Governo ha approvato il Decreto Ristori, seguito poi a novembre dal Decreto Ristori Bis, mettendo a disposizione ben 5 miliardi di euro per sostenere il Paese e in particolar modo imprese e liberi professionisti.

Per ricevere i contributi a fondo perduto fino al 200% che spettano ai possessori di partita IVA con codice ATECO incluso nella tabella di riferimento è però necessario dimostrare il calo di fatturato rispetto al 2019.

Non è la prima iniziativa lanciata per spingere il sistema economico e produttivo italiano. Già il Decreto Cura Italia di marzo 2020 aveva puntato su un’iniezione di liquidità, supportando anche la Cassa Integrazione. Con il Decreto Rilancio si erano poi aggiunti ulteriori contributi a fondo perduto, proseguiti anche per il Decreto Agosto2020.

A chi conviene aprire la partita IVA in questa situazione?

Secondo gli ultimi dati di Servizio Contabile Italiano, sempre più persone decidono di mettersi in proprio con la partita IVA, anche in questo momento di transizione legato alla pandemia. Questo accade perché la procedura di apertura è rapidissima e in alcuni casi offre un risparmio notevole rispetto all’apertura di una società. In più, è adatta per chi pensa di svolgere la sua attività da solo, come ad esempio consulenti, grafici, informatici e architetti, preferendo collaborare con diversi committenti.

La scelta principale di chi opta per la partita IVA è tra regime ordinario e agevolato. Quest’ultimo, chiamato anche forfettario, ha sostituito il vecchio regime dei minimi e si basa su un’imposta unica del 15% senza limiti di età e di tempo, a patto che non si superi il fatturato massimo di 65.000 euro. Nel conveniente regime forfettario non c’è IVA in fattura, la fatturazione elettronica non è obbligatoria e le spese di gestione sono sicuramente più basse di quello ordinario.

Come funziona la tassazione della partita IVA

A proposito di tasse, c’è una notevole differenza tra regime ordinario e forfettario. Se nel secondo abbiamo solo l’imposta sostitutiva al 15%, nel primo dobbiamo considerare anche:

  • IRPEF: imposta sul reddito delle persone fisiche, che varia in base al fatturato (dal 23% al 43%)
  • IVA: imposta sul valore aggiunto al 22%
  • IRAP: imposta regionale sulle attività produttive al 3,9%
  • Addizionali IRPEF: imposta regionale che può ammontare all’1%

L’alternativa per chi vuole aprire una società è la SRLS

Per chi desidera aprire una sua società, ma non dispone dei mezzi necessari, la scelta perfetta potrebbe ricadere sulla SRLS (Società a Responsabilità Limitata Semplificata), ideale soprattutto in questo anno difficile. La convenienza rispetto alla classica SRL sta tutta nella spese di apertura, che ammontano alla metà : si tratta di circa 700-800 euro, un bel risparmio se si pensa ai 1.500 euro richiesti per la SRL.

Vale la pena ricordare che anche il capitale sociale fa la differenza. Per aprire una SRLS può bastare un euro per iniziare e comunque massimo 9.999 euro, mentre per la SRL si parte da 10.000 euro. La SRLS è stata voluta fortemente proprio per aiutare chi vuole aprire una società, ma non ha i fondi necessari, come ad esempio i giovani imprenditori. Per quanto riguarda la gestione e i costi annuali, le due formule sono sostanzialmente identiche e lo stesso vale per i contributi.

Per concludere

Considerate tutte queste informazioni, farsi consigliare dal commercialista è la condizione di base per pianificare al meglio la propria attività ed essere sempre informati sulle ultime novità. Se i costi sono la preoccupazione primaria, meglio optare per uno studio online con tariffe fisse.

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