Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La super frutta e i metodi di agricoltura 4.0

PressRelease

La super frutta e i metodi di agricoltura 4.0

PressRelease

Responsabilità editoriale di Optimamente

09 ottobre 2020, 08:00

Optimamente

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

PressRelease - Responsabilità editoriale di Optimamente

Anche l’agricoltura può essere 4.0: lo dimostra l’utilizzo di raggi UVA e di raggi UVB che è stato concepito da Annamaria Ranieri, docente dell’Università di Pisa dove insegna Composti bioattivi e Nutraceutica nell’ambito del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali. Il nuovo metodo di agricoltura permette di ottenere lollo verde, lollo rossa, pomodori e pesche eco-compatibili, ma soprattutto più salutari. Le super pesche sono il frutto – è proprio caso di usare questa espressione – del ricorso alla luce, la cui qualità ha un ruolo di primo piano per consentire alle piante di crescere sane e di offrire proprietà nutrizionali e organolettiche molto elevate.

Il progetto di Annamaria Ranieri

Da diversi anni Annamaria Ranieri collabora con uno staff internazionale che si occupa di analizzare le conseguenze delle radiazioni UVB dal punto di vista delle produzioni agricole e sotto il profilo degli ecosistemi. La super frutta deriva da una tecnica innovativa che è stata presentata al pubblico pochi mesi fa, in occasione di Novelfarm, fiera internazionale di Pordenone dedicata all’innovazione e all’agricoltura che si è svolta nella seconda metà di febbraio. I nuovi prodotti agricoli avranno ripercussioni significative tanto sul piano industriale quanto a livello hobbistico.

L’uso della luce

I frutti vengono esposti ai raggi UVA e ai raggi UVB in post harvest secondo un arco di tempo che cambia in base alla varietà e alla specie. Ebbene, questa tecnica ha permesso di riscontrare un consistente incremento di polifenoli, tra i quali sono cresciuti in modo particolare i flavonoidi. Questi ultimi sono composti antiossidanti che garantiscono effetti benefici importanti alla salute umana. I ricercatori hanno stimato che questo incremento sia molto consistente, fino a 5 o 6 volte. Le conseguenze allo studio sono molteplici: per esempio è noto che se questi composti aumentano dal punto di vista quantitativo, si registra una resistenza maggiore rispetto agli attacchi che possono essere compiuti da patogeni. In altri termini, questo vuol dire che si può ridurre il ricorso ai fitofarmaci.

Come cambiano gli alimenti

Per effetto della somministrazione dei raggi UVA e dei raggi UVB si può notare una crescita della cosiddetta shelf life, la vita sugli scaffali: insomma, i prodotti agricoli che ricevono le radiazioni hanno la possibilità di durare per più tempo senza che la loro qualità venga in qualche modo compromessa. Si raggiunge, così, il perfetto equilibrio tra nutraceutica ed ecocompatibilità. Gli esperimenti iniziali che sono stati effettuati dal team di studio dell’ateneo toscano hanno riguardano le pesche: una volta prelevate dagli alberi, sono state collocate all’interno di una cella dove hanno ricevuto le radiazioni per qualche minuto.

I risultati

In seguito le pesche sono state portate fuori dalla cella e sono rimaste per alcune ore a temperatura ambiente: nel corso di questo periodo sono stati tracciati i livelli dei fenoli. Va detto che le specie non rispondono ai trattamenti in maniera identica, e inoltre il lavoro è stato complicato e prolungato dalla necessità di calibrare con la massima attenzione il dosaggio. La differenza tra i raggi UVA e i raggi UVB sta nel fatto che i secondi non giungono completamente sul nostro pianeta, ma solo in piccola parte, dal momento che vengono filtrati e passano attraverso uno strato di ozono nella stratosfera. Nel caso in cui vengano utilizzati in modo appropriato e con il giusto dosaggio, tali radiazioni hanno la capacità di favorire un incremento della qualità nutraceutica dei prodotti vegetali.

La produzione degli hobbisti

Un aspetto molto interessante ha a che fare con l’esportabilità di questo metodo, nel senso che tale tecnica può essere sfruttata non solo a livello industriale, ma anche da coltivatori fai da te. Tutto ciò di cui si ha bisogno è rappresentato da normali lampade narrow band, fermo restando che è indispensabile dosare con cura l’irraggiamento; in caso contrario si corre il pericolo di determinare effetti negativi sia dal punto di vista biochimico che a livello fisiologico, danneggiando gli alimenti. Il ricorso ai led potrebbe essere utile per identificare le lunghezze d’onda migliori a questo scopo con un livello di precisione ancora più elevato, tenendo presente che i raggi UVA e i raggi UVB possono causare una diminuzione delle dimensioni delle piante.

Un’occasione per i vivaisti

Partendo da tale consapevolezza, pertanto, il trattamento che è stato ideato e messo a punto dalla ricercatrice dell’Università di Pisa si potrebbe rivelare una soluzione degna di interesse per i vivaisti che hanno sempre la necessità di trovare metodi efficaci per ridurre le dimensioni delle piante, specialmente da quando è stato bandito l’uso dei brachizzanti.

Gli effetti sulla salute

Gli effetti delle radiazioni sulla super frutta e sui super ortaggi si sono notati anche grazie a uno degli esperimenti che sono stati effettuati sui pomodori: ebbene, si è potuto verificare che la tecnica ideata permette di incrementare la quantità di carotenoidi. E non è tutto, perché in seguito a un periodo di esposizione ai raggi controllato, si è notato che anche il licopene, un’altra sostanza molto preziosa dal punto di vista della salute, aumenta in quantità. Se si tiene conto del fatto che tutte queste novità sembrano non aver avuto ripercussioni sul sapore dei cibi, che è rimasto lo stesso, si può ben capire come mai varie aziende abbiano cominciare a studiare e ad analizzare la concreta fattibilità di tale metodo. Nel frattempo, proseguono gli esperimenti e gli studi, che coinvolgono altre varietà fino ad ora non testate.

Da dove arrivano queste informazioni

Queste informazioni sono state fornite dalla fonte donnaup.it. un magazine creato dalle donne e destinato alle donne. Con uno sguardo attento verso le tendenze più recenti del mondo del web, questo portale affronta tutti gli argomenti più interessanti per il mondo femminile, dal cibo al benessere, dallo spettacolo alla bellezza, dal lifestyle alla moda. Ideato da Maria Capograsso, donnaup.it raccoglie post scritti con attenzione e cura per andare incontro alle aspettative delle lettrici e, perché no?, dei lettori. A renderlo unico ogni giorno sono ragazze e donne piene di voglia di mettersi in gioco e di promuovere la conoscenza.

PressRelease - Responsabilità editoriale di Optimamente

Tutti i Press Release di Lifestyle

Condividi

Guarda anche

O utilizza