(ANSA) - ROMA, 03 APR - Il comparto produttivo della
ricettività alberghiera "è colpito da una perdita di 7,7
miliardi di euro, pari a -54%, mentre il settore della
ristorazione subisce una contrazione di 8,3 miliardi, pari a
-37%", uno scenario di crisi, scrivono Consiglio e Fondazione
nazionale dei commercialisti, generato dallo stop alle attività
a causa del Covid-19, che avviene in maniera "improvvisa" per un
settore che manifestava una crescita: nel 2018 in Italia, viene
ricordato dai professionisti, "gli addetti e i ricavi
aumentavano rispettivamente del +5,9% e del +5,7% rispetto
all'anno precedente, seguendo una tendenza positiva dell'ultimo
periodo". Tra i singoli segmenti produttivi spiccava la
performance di ristoranti e attività di ristorazione mobile,
mentre l'andamento per macroaree territoriali "registrava la più
alta crescita di fatturato nel Sud (+6,4%) e nel Nord Ovest, per
quanto riguarda il valore aggiunto (+7,9%)". A livello
regionale, poi, "sul podio si posizionava la Basilicata",
complice l'assegnazione del titolo di capitale europea della
cultura a Matera, "con la crescita più elevata del fatturato del
settore ristoranti e alberghi nel 2018 (+9,4%), seguita dalla
Sicilia (+7,1%), dall'Emilia Romagna (7%) e dalla Campania
(+7%)", mentre le regioni che invece mostravano le flessioni più
significative dei tassi di crescita del fatturato nel 2018
rispetto al 2017 erano "l'Abruzzo (-5,7%), il Molise (-3,7%), la
Lombardia (-3,2%) e la Sardegna (-3,2%), pur rimanendo comunque
in territorio positivo. Tra tutte, si segnalava il Molise, unica
regione a presentare una decrescita del fatturato nel 2018
rispetto al 2017 (-0,4%)", sottolineano oggi i commercialisti.
(ANSA).