(ANSA) - ROMA, 6 APR - Il datore di lavoro che richiede
l'accesso alla cassa integrazione (cig) ha l'obbligo, quando
previsto dalla legge, di informare i sindacati e di partecipare
all'esame congiunto, se richiesto nei termini, però non è
vincolato a raggiungere a tutti i costi una intesa, e ha diritto
alla concessione della misura anche col verbale di mancato
accordo. Sono le conclusioni cui giunge la Fondazione studi dei
consulenti del lavoro, che ha messo nero su bianco oggi un
approfondimento sugli ammortizzatori, "confutando la scorretta
interpretazione che taluni hanno voluto dare, prima ancora della
circolare chiarificatrice dell'Inps" del decreto Cura Italia. Lo
fanno sapere gli stessi professionisti. Nel testo, si evidenzia,
appare "ragionevole confermare l'insussistenza di una malintesa
necessità di conclusione di un accordo sindacale a pena di
inammissibilità della concessione del trattamento di cassa
integrazione, sia esso ordinario, ordinario "emergenziale" o in
deroga emergenziale". Per i consulenti, "chi volesse opinare
diversamente, attori principali 'in primis' (parti datoriali e
sindacali, ndr), dovrà assumersi anche la responsabilità
conseguente ad un eventuale diniego, certamente illegittimo, di
provvidenze previste in ragione della gravità e dell'urgenza
emergenti dalla situazione che si auspica, quantomai in questo
caso, contingente". (ANSA).