(ANSA) - ROMA, 07 APR - Troppo corto il periodo di
sospensione dei versamenti, e pesa pure la "eccessiva prossimità
della data di ripresa della riscossione dei versamenti sospesi e
del relativo periodo di rateazione", mentre c'è una "ulteriore
complessità normativa": è negativo il giudizio del presidente
del Consiglio nazionale dei commercialisti Massimo Miani sulla
parte fiscale del decreto legge imprese. In particolare, osserva
la guida dell'Ordine professionale, "per i soggetti in
contabilità ordinaria che determinano i ricavi in base al
principio di competenza questo si traduce nella necessità di
effettuare le scritture di assestamento che normalmente si
effettuano una volta all'anno in sede di redazione del bilancio
per quattro volte in due mesi, con buona pace della
semplificazione. Il riferimento al fatturato avrebbe certamente
agevolato la verifica delle condizioni previste dalla legge".
Ecco perché, incalza Miani, "avevamo auspicato un blocco
generalizzato dei versamenti fino al 30 settembre, che
comprendesse non solo i versamenti periodici di Iva, ritenute,
contributi previdenziali e premi assicurativi, ma anche quelli
relativi alle dichiarazioni dei redditi e Irap che scadono il 30
giugno. Fu fatto l'anno scorso a causa dell'introduzione dei
nuovi Isa, non vedo come non si possa fare quest'anno in
presenza di una situazione emergenziale di queste dimensioni,
con problemi di liquidità che non saranno certo ancora risolti e
con la programmazione del lavoro nei nostri studi che a questo
punto è completamente saltata", si legge nella nota dei
commercialisti italiani. (ANSA).