(ANSA) - ROMA, 20 LUG - Il governo non concede la proroga
delle scadenze fiscali di oggi, 20 luglio, al 30 settembre? "Non
rimane, dunque, che rispolverare i principi generali del nostro
ordinamento, in particolare il decreto legislativo 472/97
("Disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative
per le violazioni di norme tributarie"), che prevede
all'articolo 6 le cause di non punibilità; in particolare, al
comma 5 prevede testualmente che non è punibile chi ha commesso
il fatto per forza maggiore". La pensa così il presidente
dell'Ungdcec, Unione dei giovani dottori commercialisti, Matteo
De Lise, che evidenzia come "all'invito formale in cui si
chiedeva di adottare iniziative normative per prevedere che i
versamenti tardivi - fino al 30 settembre 2020 - non fossero
soggetti a sanzioni, il Governo si è trincerato dietro ad uno
stop che è arrivato dal ministero dell'Economia e delle Finanze,
secondo il quale l'ulteriore proroga richiesta inciderebbe
sull'elaborazione delle previsioni delle imposte autoliquidate
della nota di aggiornamento del Def che, come noto, deve essere
presentata al Parlamento entro la fine di settembre. A nulla
sono valsi gli appelli di questi giorni, per una proroga che,
tra l'altro, era stata concessa tranquillamente e in tempi
celeri già l'anno scorso: siamo arrivati al paradosso che quello
che era stato concesso a causa un ritardo di pubblicazione in un
applicativo tecnico (in particolare si trattava degli Isa,
Indici sintetici di affidabilità fiscale) non è stato concesso
in presenza di una pandemia mondiale". L'Ungdcec, insieme agli
altri sindacati dei commercialisti ((Adc, Aidc, Anc, Andoc,
Fiddoc, Sic, Unagraco ed Unico), terrà domani alle 16, al
Senato, una conferenza stampa nella quale annuncerà le forme di
protesta della categoria professionale contro il mancato
slittamento degli adempimenti tributari. (ANSA).