(ANSA) - ROMA, 17 FEB - I commercialisti italiani "non
possono che apprezzare le parole che il presidente del Consiglio
dei ministri, Mario Draghi, ha pronunciato oggi al Senato, nel
contesto delle sue dichiarazioni programmatiche a proposito
della necessità di un intervento complessivo di riforma
dell'intero sistema fiscale", giacché in qualità di
professionisti "impegnati quotidianamente nel dare attuazione a
un fisco sempre più farraginoso e complesso". Con queste parole
il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Massimo
Miani valuta il discorso programmatico del capo del govero,
stamani, in Senato, plaudendo alla idea di "affidare ad una
Commissione di esperti in materia fiscale il compito di
ridisegnare il nostro sistema tributario, dopo aver sentito la
politica e le parti sociali", e "ci auguriamo possa essere
l'avvio di una stagione nuova, che coinvolga, come chiediamo da
tempo, le parti interessate alla riforma, e noi Commercialisti
in primis, già nella fase inziale della sua elaborazione,
chiamando i nostri rappresentanti nella Commissione di esperti".
La categoria, ricorda la guida dell'Ordine, "ha predisposto una
propria proposta di riforma dell'Irpef elaborata da una
commissione di esperti i cui lavori sono stati coordinati da
Carlo Cottarelli. Noi crediamo che l'attuale sistema progressivo
per scaglioni di reddito ponga diverse criticità, tra cui quella
del salto di ben 11 punti percentuali dell'aliquota marginale
tra il secondo e il terzo scaglione, al superamento dei 28.000
euro. Proponiamo il frazionamento in due dell'attuale terzo
scaglione: il primo, da 28.000 euro a 40.000 euro, con
un'aliquota marginale del 32%; il secondo, da 40.000 euro a
55.000 euro, con un'aliquota marginale del 38%. Un sistema che
ridarebbe fiato alla classe media che attualmente è quella che,
in proporzione, è più penalizzata e che andrebbe nella
direzione, auspicata da Draghi, della graduale riduzione del
carico fiscale", chiosa Miani. (ANSA).