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Regione, 100 milioni per porti e dighe

Regione, 100 milioni per porti e dighe

Balzarini, pezzo importante dei fondi del Patto per la Sardegna

CAGLIARI, 23 giugno 2017, 16:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cento milioni di euro provenienti dal Patto per la Sardegna per la riqualificazione dei principali porti dell'Isola e la messa in sicurezza delle dighe. Per l'efficientamento dei porti la Giunta regionale ha stanziato 50 milioni di euro da finanziarsi con le risorse del Fondo Sociale per la Coesione 2014-2020. Quasi la metà sono destinati a porti del Sulcis, il più importante riguarda quello di Buggerru caratterizzato da un persistente fenomeno di insabbiamento.

In questo caso l'intervento da sette milioni di euro prevede, tra le altre cose, l'allungamento del molo sopraflutto. Altri 12 milioni per il porto di Sant'Antioco, sette per Calasetta e cinque per Carloforte. Oltre dieci milioni saranno utilizzati invece per interventi già in corso di progettazione, mentre cinque milioni per il ripristino danni a Castelsardo, Isola Rossa e Porto Corallo, causati dalle emergenze climatiche dell'inverno scorso.

"Ciò di cui parliamo oggi - ha detto l'assessore ai Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, alla presentazione della delibera - rappresenta un pezzo importante dei fondi del Patto per la Sardegna, soprattutto per le ricadute sullo sviluppo". A portare la delibera in Giunta, la settimana scorsa, è stato Raffaele Paci, assessore al Bilancio ma, in quell'occasione, nella sua veste di interim ai Lavori pubblici. "Lo stanziamento prevede interventi importanti per il Sulcis che ancora deve trovare una nuova strada di sviluppo", ha concluso l'assessore.

La maggior parte delle risorse destinate alle dighe, circa 28 dei 50 milioni di euro, saranno utilizzate per superare le criticità in serbatoi con limitazione di invaso. Per esempio, 3,1 mln serviranno a raddoppiare il volume invisibile da 364 Mmc a 748 della Diga sul fiume Tirso; 3,9 milioni per la diga di Monte Pranu; 1,5 per la diga di Monteponi. "La Sardegna - ha detto Franceso Pigliaru - ha oltre quaranta invasi che consentono di avere l'indipendenza idrica.

Si tratta di gestire questo patrimonio. Altri 11,5 milioni saranno impiegati per la messa in sicurezza delle dighe, mentre 10,4 riguarderanno interventi di messa in sicurezza. Soggetto attuatore è sempre "Enac". I finanziamenti per le dighe, in realtà, non si limitano a 50 milioni. Tenendo conto di quelli statali, si arriva quasi a 113 milioni. "La situazione migliorerà in particolare per le dighe perché queste risorse sono determinanti per renderle sicure e in grado di accumulare la maggior quantità di acqua". Il traguardo? Riuscire a consegnare gli appalti entro il 2019".

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