Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Tassa rifiuti, Cagliari la seconda città più cara d'Italia

Tassa rifiuti, Cagliari la seconda città più cara d'Italia

Media di 481 euro. In Sardegna la media è di 340 euro (-1,5%)

CAGLIARI, 25 novembre 2020, 11:59

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Nonostante una leggera diminuzione della Tari 2020, Cagliari è al secondo posto tra le città italiane con la tassa sui rifiuti più alta, con una media di 481 euro.
    Più salata di quella del capoluogo sardo c'è soltanto la tassa che si paga a Catania (504 euro), mentre la città più economica è Potenza, con una media di 121 euro.
    La media italiana è di 300 euro, la regione in cui si rileva la spesa più bassa è il Trentino Alto Adige (193), mentre la regione con la spesa più elevata resta la Campania (419). In Sardegna la media è di 340 euro, 5 euro in meno rispetto al 2019 (-1,5%).

Questa la fotografia scattata da Cittadinanzattiva con i nuovi dati per il 2020.

    Secondo il rapporto Rifiuti urbani 2019 dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), gli italiani nel 2018 hanno prodotto 30,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (+2% rispetto al 2017). La maggioranza dei rifiuti urbani è prodotta al Nord (47,5%) seguito dal Sud (30,5%) e infine dal Centro (22%).
    La media nazionale di raccolta differenziata ha raggiunto il 58,1% (+2,6 punti percentuale rispetto al 2017) mentre il 22% finisce in discarica. A livello di aree geografiche, primeggia in raccolta differenziata anche in questo caso il Nord (67,7%) seguito da Centro (54,1%) e Sud (46,1%). Le percentuali più elevate e al di sopra del 70% si registrano in Veneto (73,8%), Trentino Alto Adige (72,5%), Lombardia (70,7%); le più basse e sotto la soglia del 40% in Sicilia (appena il 29,5%) e Molise (38,4%). 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza