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Sardegna: 6 Province e 2 Città Metropolitane, testo in Aula

Sardegna

Sardegna: 6 Province e 2 Città Metropolitane, testo in Aula

Si rivoluziona assetto Enti locali, ma l'opposizione attacca

CAGLIARI, 03 marzo 2021, 12:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Licenziato dalla commissione Autonomia quasi cinque mesi fa, è approdato oggi nell'Assemblea legislativa sarda il testo unico che modificherà l'assetto degli Enti locali portando a sei le Province (Gallura, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano e Sulcis-Iglesiente) e a due le Città Metropolitane (Sassari in aggiunta a Cagliari). "Il testo - ha spiegato in apertura dei lavori in Aula il relatore di maggioranza Antonello Peru (Udc-Cambiamo!) - mira a ristrutturare il territorio in senso federalistico, dando voce alle sub aree regionali e proponendo un modello nuovo improntato sul protagonismo delle comunità locali che devono poter sprigionare il loro potenziale".

In fase di discussione in commissione il consigliere di Cambiamo! ha avuto un ruolo fondamentale per la previsione della Città metropolitana di Sassari: "Con questa legge chiediamo di rimediare a un errore della precedente legislatura che aveva istituito un ibrido, cioè la rete metropolitana", ha spiegato. Proprio su questo punto il relatore di minoranza Roberto Deriu (Pd) ha giudicato "incomprensibile" la scelta del centrodestra che "sulle città metropolitane introduce una norma fotocopia della Delrio che tanto criticava, prescindendo dalle caratteristiche di ogni territorio, tracciando confini immaginari e mescolando mare e campagna in barba alle proclamazioni autonomistiche". Il dem si riferisce in particolare all'allargamento della Città metropolitana di Cagliari a 72 Comuni che lo stesso sindaco metropolitano Paolo Truzzu ha bocciato. Oggi è in programma la discussione generale mentre l'esame degli articoli potrebbe andare avanti per tutta la settimana.

OK A PASSAGGIO AGLI ARTICOLI - "Il testo unico sugli Enti locali nasce dal basso tenendo conto delle esigenze di tutti i territori". Così in Aula l'assessore degli Enti locali Quirico Sanna, intervenuto poco prima della votazione sul passaggio agli articoli. La discussione generale proseguirà domani mattina, dopo che la commissione Autonomia avrà esaminato gli emendamenti presentati, una trentina circa. Quello approdato in Consiglio è un progetto di legge trasversale, appoggiato dalla maggioranza (con l'eccezione dei Riformatori) ma anche da vari esponenti dell'opposizione, come si evince dagli interventi che si sono susseguiti oggi.

Il presidente della commissione Autonomia Pierluigi Saiu (Lega) ha spiegato che "quella che discutiamo è una proposta dei consiglieri regionali", ha ricordato "il favore espresso dalle comunità dell'Ogliastra, della Gallura, del Sulcis, di Sassari, del Medio Campidano per una nuova organizzazione territoriale", e quindi "chi voterà contro questa legge voterà contro la Gallura, l'Ogliastra, il Sulcis, Sassari o il Campidano". Anche Eugenio Lai (LeU) ha posto l'accento "sul rispetto delle volontà delle comunità e sul diritto all'autodeterminazione dei territori", anche se ha precisato di rifiutare logiche di campanile. In generale fa molto discutere il passaggio della Città metropolitana di Cagliari da 17 a 72 Comuni. Fratelli d'Italia in particolare ha auspicato che nelle fasi di attuazione della legge il sindaco metropolitano non sia commissariato.

Dario Giagoni (Lega) ha invitato a "lavorare sulle competenze senza lasciare le Province come scatole vuote". I Progressisti voteranno contro. "In un anno come questo è sbagliato discutere di contenitori senza risolvere i problemi", ha detto il capogruppo Francesco Agus. Il presidente dei dem Gianfranco Ganau ha ribadito di essere convinto da sempre dell'utilità delle Province come enti intermedi di area vasta. Per l'azzurro Angelo Cocciu "sarebbe bello un voto unanime del Consiglio, al di là dei campanilismi". In maggioranza si distinguono i Riformatori che voteranno No. "Le Province - ha chiarito Michele Cossa - non sono il male assoluto ma l'emblema della moltiplicazione dei centri di costo che determina l'incremento delle spese"

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