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Dpcm: Confesercenti, anche in Sicilia no a chiusura alle 18

Dpcm: Confesercenti, anche in Sicilia no a chiusura alle 18

"Costretti a chiudere, ma avere un futuro è un nostro diritto"

PALERMO, 26 ottobre 2020, 15:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Alle 18 siamo costretti a chiudere, ma avere un futuro è un nostro diritto". È questo il messaggio del manifesto che centinaia di bar, ristoranti, pub e altre imprese della somministrazione aderenti a Fiepet, la federazione dei pubblici esercizi di Confesercenti affiggeranno in Sicilia da oggi alle 18 sulle proprie vetrine per protestare contro le restrizioni introdotte dal Dpcm. Un'iniziativa assunta in tutte le più grandi città Italiane per sottolineare lo stato di crisi del settore. "Il provvedimento, di fatto, mette in stato di lockdown la somministrazione. Chiudere alle 18, significa rendere impossibile o quasi il proseguimento dell'attività per molti locali che aprono solo la sera. Bisogna intervenire subito o le imprese non resisteranno. Abbiamo applicato tutti i protocolli di sicurezza e oggi il nostro comparto e le attività del tempo libero sono gli unici ad essere danneggiati dal provvedimento. Senza provvedimenti immediati rischiamo di non arrivare neppure a Natale", dice il presidente di Fiepet Sicilia Benny Bonaffini. "Proprio in queste ore - dice il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina - l'interlocuzione tra il governo e le associazioni datoriali prosegue per avere garanzie certe su questo nuovo periodo di fermo. Condanniamo fortemente gli episodi di violenza che si sono verificati negli ultimi giorni e rispetteremo le direttive ma non possiamo sottacere che lo stato di sofferenza è altissimo e a fronte di un obbligo di chiusura immediato, non ci sono certezze sui sostegni economici che il Governo intende mettere in campo per le imprese".
   

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