"Alle 18 siamo costretti a
chiudere, ma avere un futuro è un nostro diritto". È questo il
messaggio del manifesto che centinaia di bar, ristoranti, pub e
altre imprese della somministrazione aderenti a Fiepet, la
federazione dei pubblici esercizi di Confesercenti affiggeranno
in Sicilia da oggi alle 18 sulle proprie vetrine per protestare
contro le restrizioni introdotte dal Dpcm. Un'iniziativa assunta
in tutte le più grandi città Italiane per sottolineare lo stato
di crisi del settore. "Il provvedimento, di fatto, mette in
stato di lockdown la somministrazione. Chiudere alle 18,
significa rendere impossibile o quasi il proseguimento
dell'attività per molti locali che aprono solo la sera. Bisogna
intervenire subito o le imprese non resisteranno. Abbiamo
applicato tutti i protocolli di sicurezza e oggi il nostro
comparto e le attività del tempo libero sono gli unici ad essere
danneggiati dal provvedimento. Senza provvedimenti immediati
rischiamo di non arrivare neppure a Natale", dice il presidente
di Fiepet Sicilia Benny Bonaffini. "Proprio in queste ore - dice
il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina -
l'interlocuzione tra il governo e le associazioni datoriali
prosegue per avere garanzie certe su questo nuovo periodo di
fermo. Condanniamo fortemente gli episodi di violenza che si
sono verificati negli ultimi giorni e rispetteremo le direttive
ma non possiamo sottacere che lo stato di sofferenza è altissimo
e a fronte di un obbligo di chiusura immediato, non ci sono
certezze sui sostegni economici che il Governo intende mettere
in campo per le imprese".
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