''Ad un anno dagli eventi sismici siamo ancora in una fase di grave emergenza'': servono una ridefinizione della governance del post sisma, ''valorizzando il ruolo e le funzioni dei presidenti delle Regioni e dei sindaci'', modifiche sostanziali al quadro della normativa sulla ricostruzione, introducendo ad esempio ''la preistruttoria'' nella procedura per la concessione dei contributi. Sono alcune delle richieste contenute nel ''Manifesto per le Marche del futuro'' che Confindustria e l'Anci regionale hanno consegnato al governatore Luca Ceriscioli. Un elenco di suggerimenti e misure da adottare, che chiama in causa sia il Governo nazionale sia la Regione.
Preoccupati per un trend di crescita economica ''troppo rallentato'' rispetto al resto dell'Italia, gli imprenditori marchigiani sollecitano la proroga dei termini delle scadenze fiscali e contributive, un più ampio coinvolgimento delle imprese di costruzione locali nelle gare Anas per le opere pubbliche, il ricorso alla Stazione Unica appaltante e alle Centrali uniche di committenza per le procedure di gara, ''lasciando a Invitalia solo la supervisione''. La gestione delle macerie dovrebbe essere svolta, secondo Confindustria e Ance, in prossimità delle aree più colpite, anche ricorrendo a imprese private e individuando nuovi siti di deposito temporaneo più vicini. Per recuperare competitività sarebbero utili poi ''una fiscalità di vantaggio legata ai territori'', e un'azione di ''forte stimolo per le attività produttive, per evitare lo spopolamento e la desertificazione economica dei territori''. Si deve inoltre lavorare fin da ora per far inserire tutti i Comuni del cratere nelle zone in deroga del Trattato della Ue, per l'accesso agli aiuti a finalità regionale. Un suggerimento viene anche dall'esperienza del terremoto in Emilia Romagna: si potrebbe applicare anche nelle Marche il Regolamento che consentì di fornire aiuti all'occupazione alle imprese di tutte le dimensioni.