Si dice "molto fiducioso" il
soprintendente Massimo Osanna. E su Pompei dice: "Ce la faremo".
Non solo, avverte anche chi critica "che prima bisogna conoscere
bene la realtà di cui si parla" e spiega: "Pompei è una città di
rovine, se crolla un muretto di 20 cm, pace, nel senso che è
fisiologico. Altra cosa, ovvio, se crolla una Domus".
"Al di la' delle situazioni critiche, dei problemi quello che
non si coglie è tutto il lavoro che è dietro le quinte - spiega
nel corso del suo intervento al convegno a 'Memoria del futuro',
organizzato dall'ANSA nell'ambito del Forum delle Culture - che
è un lavoro assiduo che insieme a tutto lo staff e quello del
generale Gianni Nistri che è il direttore del progetto Pompei
stiamo facendo quotidianamente. Io sono molto fiducioso che ce
la faremo".
"Noi lavoriamo in una città morta fatta di 66 ettari, é una
città di rovine che è destinata a crollare - ha aggiunto - certo
che noi non stiamo a guardare i crolli, quello che dobbiamo fare
è lavorare a progetti a lungo termine. Adesso, comunque, la
situazione è meno critica rispetto alle forze che abbiamo".
In merito allo sciopero che l'altro giorno ha bloccato per due
ore l'acceso dei turisti, Osanna si dice "aperto al dialogo con
tutti i lavoratori e sindacati". "Oggi abbiamo avuto un lungo
incontro, mi sento di escludere che si tenga l'assembla del
prossimo 25 maggio".
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