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ANSA/ Un brano da 'Il mare senza stelle' di Erin Morgenstern

(v. 'Il mare senza stelle 'ricorda Harry Potter'' delle 13.55)

(ANSA) - ROMA, 21 GIU - Per gentile concessione della Fazi editore pubblichiamo in anteprima per l'ANSA un brano dall'atteso fantasy di Erin Morgenstern, 'Il mare senza stelle' che sarà in libreria il 16 luglio 2020.¸ 2019 E. Morgenstern LLC.
    Ecco il brano in cui il protagonista Zachary scopre che in nel misterioso libro 'Dolci rimpianti' è raccontato un episodio della sua infanzia.
    "Zachary mette i libri sulla scrivania e il cappotto e gli stivali nell'armadio, prima di imboccare il corridoio e andare nel cucinino per farsi una tazza di cioccolata calda. Mentre aspetta che il bollitore elettrico cominci a fischiare, si rammarica di non aver portato con sé il libro color vino, ma sta cercando di non avere perennemente il naso piantato in un libro.
    È un tentativo di apparire più amichevole sulla cui efficacia, però, nutre qualche dubbio. Tornato nella sua tana con la tazza di cioccolata, si accomoda nella poltrona a sacco che gli ha lasciato in eredità uno studente andato via l'anno prima. Il colore naturale della poltrona è uno sgargiante verde fluo, ma lui l'ha ricoperta con un arazzo troppo pesante per poterlo appendere al muro, mimetizzandola con sfumature di marrone, grigio e viola. Punta la stufa elettrica verso le sue gambe, riapre Dolci rimpianti alla pagina dove l'inaffidabile lampadina della biblioteca lo aveva abbandonato e comincia a leggere.
    Dopo poche pagine la storia cambia e Zachary non sa dire se si tratta di un romanzo o una raccolta di racconti oppure, magari, di una storia dentro un'altra storia. Si chiede se tornerà e riprenderà la parte precedente. Poi, la storia cambia ancora. Le mani di Zachary Ezra Rawlins cominciano a tremare.
    Perché mentre la prima parte del libro racconta più o meno un qualcosa di romantico, incentrato su un pirata, e la seconda comprende una cerimonia con un'adepta in una strana biblioteca sotterranea, la terza parte è completamente diversa. La terza parte parla di lui. Il bambino è il figlio di una veggente. Una coincidenza, pensa, ma quando continua a leggere, i dettagli sono troppo perfetti per essere una finzione. Magari sono tanti i figli delle veggenti che hanno i lacci delle scarpe impregnati dell'odore della salvia, ma Zachary dubita che anche loro imbocchino delle scorciatoie fra i vicoli, tornando a casa da scuola.
    Quando arriva al punto relativo alla porta, mette giù il libro. Si sente in preda a una vertigine. Si alza, preoccupato di poter svenire, intenzionato ad aprire la finestra, e per sbaglio dà un calcio alla tazza di cioccolata dimenticata.
    Automaticamente, percorre il corridoio fino al cucinino per prendere della carta assorbente. Asciuga la cioccolata e torna in cucina per gettare la carta bagnata. Sciacqua la tazza nel lavandino. La tazza ha una scheggiatura che prima quasi sicuramente non c'era. Dalla cima delle scale riecheggia una risata, lontana e sorda. Zachary torna nella sua stanza e affronta di nuovo il libro, fissandolo mentre quello resta adagiato con indifferenza sulla poltrona a sacco.
    Chiude la porta a chiave, cosa che fa di rado. Prende il libro e lo ispeziona più meticolosamente di quanto non abbia fatto prima. L'angolo superiore della copertina è ammaccato, la stoffa sta cominciando a sfilacciarsi. Minuscoli puntini d'oro macchiano il dorso. Prende un respiro profondo e riapre il libro. Torna alla pagina dove si era interrotto e si sforza di leggere le parole che si dispiegano esattamente come lui si aspetta che facciano. La sua memoria colma i dettagli tralasciati dalla pagina: il modo in cui l'imbiancatura arrivò fino alla metà del muro e poi i mattoni tornati di nuovo rossi, i cassonetti all'altro capo del vicolo, il peso dei suoi libri di scuola stipati nello zaino. Ha ricordato quel giorno un migliaio di volte, ma questa è diversa. Questa volta, il ricordo è accompagnato dalle parole sulla pagina ed è chiaro e vivido.
    Come se fosse un momento appena trascorso e non risalente a più di dieci anni prima. Zachary riesce a figurarsi perfettamente la porta. La precisione del dipinto. L'effetto trompe-l'œil che, all'epoca, non riuscì a definire correttamente. L'ape con le sue delicate strisce dorate. La spada con la punta rivolta verso la chiave. Ma quando continua la lettura, vi trova più di quanto non contenga la sua memoria. Aveva pensato che non potesse esservi nulla di più strano dell'imbattersi in un libro che racconta un incidente accaduto nella sua vita molti anni prima, che non era mai stato riferito a nessuno, di cui lui non aveva mai parlato, né scritto, e che, nonostante questo, si sta svelando in una prosa dattiloscritta, ma si sbagliava". (ANSA).
   

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