Tredici fotografe italiane e
internazionali, reportage, scatti dalla guerra, immagini che
testimoniano battaglie che hanno segnato epoche: è 'Biennale
Donna', fino al 22 novembre nella cornice di palazzina Marfisa
d'Este a Ferrara. La rassegna ha ottenuto la medaglia della
Presidenza della Repubblica. "Con questa arriviamo a cinque
mostre aperte in città - sottolinea l'assessore Marco Gulinelli
- In periodo post epidemia questo dice tanto della nostra voglia
di ripartire in sicurezza, anche e soprattutto attraverso la
cultura, che è un bene meritorio ed è un potente fattore
attrattivo".
'Biennale Donna' ospita Paola Agosti, che espone alcuni
scatti del suo reportage di inizio anni '80 nella Sudafrica
dell'apartheid; Lori Sammartino, che ha documentato la
generazione anni '60, le manifestazioni del partito comunista,
le aspirazioni, le speranze, la Roma di quegli anni; Carla
Cerati, con il suo 'Morire di classe', sulla situazione
manicomiale nel 1968; Chiara Samugheo, nome d'arte, con le scene
di vita nel meridione del dopoguerra; Lisetta Carmi, già
pianista, concertista, e i suoi ritratti degli operai del porto
di Genova; Letizia Battaglia, firma degli scatti della Palermo
degli anni '70 e '80, sue anche le denunce in immagini contro la
mafia; Giovanna Borgese e le testimonianze fotografiche dal
mondo delle fabbriche.
La mostra ha una forte anima internazionale, con firme
dall'estero: Leena Saraste, fotografa finlandese, testimone, tra
le altre cose, delle guerre in Siria, in Libano, Francoise
Demulder che vinse nel 1976 (prima donna nella storia) il World
press photo e in prima linea dai fronti di Cambogia, Libano,
Iraq, Iran, Vietnam, Bosnia, Afghanistan e Yemen. Ancora: Mari
Mahr, fotografa anglo-ungherese che ha ritratto l'amore di
Majakovskij, Lili Brik; Francesca Woodman e i suoi autoritratti,
Petra Wunderlich e la sua indagine che entra nel cuore degli
edifici religiosi, Diane Arbus e la New York del 1965.
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