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Kaluuya, da Black Panther a 'pantera nera' Hampton

Kaluuya, da Black Panther a 'pantera nera' Hampton

Attore punta a Oscar con biopic Judas and the black Messiah

ROMA, 07 marzo 2021, 13:59

Francesca Pierleoni

ANSACheck

Kaluuya, da Black Panther a 'pantera nera ' Hampton © ANSA/EPA

Kaluuya, da Black Panther a  'pantera nera ' Hampton © ANSA/EPA
Kaluuya, da Black Panther a 'pantera nera ' Hampton © ANSA/EPA

"Dove tu vedi disperazione, io vedo il ground zero per una rivoluzione". Lo sguardo è quello di Fred Hampton, storico leader a Chicago del Black Panther Party, il movimento rivoluzionario afroamericano, diventato un punto di riferimento nella protesta giovanile di fine anni '60. Hampton, 'comandante' giovanissimo e carismatico, oratore potente, uomo generoso e colto ma pronto alla lotta armata, capace di unire componenti diverse della protesta sociale, trova un interprete ispirato in Daniel Kaluuya (già vincitore del Golden Globe come migliore attore non protagonista e dato fra i favoriti anche all'Oscar) in Judas and the Black Messiah, il film di Shaka King che ripercorre gli ultimi mesi di vita del giovane capo rivoluzionario.
    Hampton infatti viene ucciso nel 1969 a soli 21 anni dalla Polizia che irrompe in casa sua e gli spara nel letto mentre è addormentato (si scoprirà poi che gli erano stati fatti assumere a sua insaputa barbiturici). L'eliminazione di un 'bersaglio' ritenuto pericolosissimo da J. Edgar Hoover ("bisogna evitare che il Messia nero guidi la rivolta" dice nel film il capo dell'Fbi che ha il volto di Martin Sheen) alla quale il Bureau arriva grazie a un lungo lavoro di sorveglianza.
    Fondamentale il contributo di un informatore infiltrato nelle Pantere nere, William O'Neal (Lakeith Stanfield), piccolo criminale, personaggio enigmatico e inquieto, che morirà suicida nel 1990, nel giorno della messa in onda della sua unica intervista. Il film è costruito proprio sul dipanarsi della tela intorno a Hampton e sul confronto fra le personalità del leader e del 'traditore'. Fra i consulenti alla sceneggiatura ci sono la vedova di Hampton, Akua Njeri (interpretata nel film da Dominique Fishback), anche lei attivista, e il figlio, Fred Jr, nato quattro settimane dopo la morte del padre. "Il progetto mi è stato offerto nel 2016 dai fratelli Lucas (Kenny e Keith, attori, produttori e sceneggiatori) che vedevano il film come una sorta di The Departed ambientato nel mondo della contro-protesta - spiega King nella Q&A organizzata da Hollywood Reporter -. L'ho considerata un'idea brillante perché puntando sul genere si poteva avvicinare anche un pubblico non strettamente interessato al tema sociale. Poi mi affascinava Hampton, la possibilità di raccontare qualcuno capace come lui di prendere idee alte e condensarle in concetti accessibili, in una maniera divertente e popolare, riuscendo così a diffondere parole preziose".
    A Kaluuya è arrivata la proposta di interpretare Hampton mentre era sul set di Black Panther ed ha detto subito sì: "La preparazione per il ruolo è stata lunga Prima sei settimane dedicate al suo background politico, leggendo tutto il possibile. Poi sono andato a Chicago, ho incontrato la sua famiglia, ho visitato i suoi luoghi e chiesto a chi l'ha conosciuto ogni dettaglio, anche su quanto abbia influenzato le loro vite". Per rendere lo stile di eloquio di Hampton, Kaluuya si è preparato con un dialect coach e con un cantante d'opera: "Mi è servito anche a comprendere come lui 'occupasse' lo spazio parlando". Per Lakeith Stanfield calarsi nei panni di O'Neal, "ha rappresentato una sfida e un'opportunità unica. All'inizio non è stato facile capire come interpretare qualcuno che avesse agito in maniera secondo me riprovevole. Ho dovuto trovare il giusto equilibrio. Non lascia però indifferenti dover confrontarsi con un materiale così oscuro, non sai dove può portarti... e ora sono in terapia - spiega sorridendo l'attore -. O'Neal era un uomo che viveva costantemente in un'estrema paura, un'estrema incertezza e nelle sue paranoie". Oggi "molti non sanno chi sia Hampton, non conoscono la sua importanza - aggiunge Stanfield -. Questo film permette di conoscere una figura straordinaria che lottava per raggiungere la libertà per l'umanità. Puoi uccidere una persona ma non le sue idee, il suo spirito". E' d'accordo Daniel Kaluuya: "Guardando a ciò che ha fatto Hampton, così giovane, ai suoi progetti per la comunità black, da una clinica gratuita, al Breakfast program per nutrire ed educare i bambini, sei fiero di essere parte di un film che punta a preservare la sua eredità di valori".
   

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