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Imprenditore, mafia? Mia verità in libro

Imprenditore, mafia? Mia verità in libro

Esce 'Partita truccata' di Bulgarella, 'Tanti no a cosa nostra'

FIRENZE, 13 dicembre 2017, 14:37

Redazione ANSA

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Indagato in Toscana con l'accusa di associazione a delinquere e di aver favorito la mafia in una inchiesta nella quale tuttavia lo stesso tribunale del riesame ha sollevato le proprie perplessità su elementi di indagine "non indicativi, generici e contraddittori", l'imprenditore siciliano Andrea Bulgarella racconta adesso la vicenda, e non solo, nel libro "La partita truccata" (Ed. Rubettino, 15 euro) di prossima uscita. Mafia, giustizia, poteri forti, banche è la "tela velenosa" descritta insieme al giornalista Giacomo Di Girolamo. Accusato di aver costruito la sua fortuna grazie all'appoggio della mafia trapanese, Bulgarella contesta le accuse e racconta la sua vita "fatta di denunce, e di tanti no detti non solo a cosa nostra, ma anche a chi chiede tangenti e favori". Nel libro sono citati banchieri e un'analisi del sistema con cui alcuni grandi gruppi imprenditoriali del Nord si spartiscono le opere pubbliche in Sicilia. Ma anche la burocrazia incontrata a Pisa, le intercettazioni dei Ros, la superficialità frequente dell'informazione e il modo in cui i collaboratori di giustizia cambiano le dichiarazioni a loro piacimento. "Il mio è il disperato atto di accusa per cercare di smuovere le coscienze, e fare nascere nel Paese una sana ribellione contro un sistema che non va, e che non favorisce gli imprenditori onesti. In questo libro accuso i manipolatori della gogna mediatico giudiziaria - spiega Bulgarella - chi ha tentato di distruggere la mia vita con accuse infondate. Accuso le banche, che fanno finanza sporca, e non aiutano le imprese a crescere. Accuso i mafiosi che mi chiamano 'sbirro' perché nella vita non mi sono mai piegato ai loro ricatti". "Io non ho mai voluto pagare, né la politica, né i funzionari corrotti, né la mafia, né i tentativi di estorsione legalizzata delle banche". "Sono sempre stato tra due fuochi: da un lato i mafiosi che nelle intercettazioni mi indicano come "sbirro". Dall'altro lato noti investigatori che avvicinavano i miei uomini per dire: Anche se Andrea Bulgarella è pulito, troveremo il modo di rovinarlo...".
   

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