Nove uomini in diverse età della
vita che potrebbero essere lo stesso uomo, per altrettante
storie che diventano un romanzo in giro per l'Europa. David
Szalay, 44 anni, si fa conoscere in Italia con un libro dalla
struttura davvero originale, 'Tutto quello che è un uomo', il
suo quarto romanzo ma il primo uscito in Italia, pubblicato da
Adelphi e subito arrivato alla seconda edizione. Tra i finalisti
del Man Booker Prize con questo libro lo scrittore è anche nella
cinquina del Premio Gregor von Rezzori.
"Volevo scrivere del tempo che passa, della morte. Del presente
drammatico a cui sono legati i personaggi. Tutte le storie,
tranne una sono state concepite per far parte di questa
struttura che ha un doppio livello. Ogni racconto trascorre
momento dopo momento, in un presente immediato, veloce, ma tra
una storia e l'altra ci sono anni di distanza" racconta Szalay,
che è nato a Montreal ma vive a Budapest, tra i grandi
protagonisti della seconda giornata di Libri Come all'Auditorium
Parco della Musica, Roma.
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