Paolo Petroni
E' Libertà la parola tema del
Festivalfilosofia 2021 (17-19 settembre) scelta dal Comitato
scientifico composto da Marc Augé, Michelina Borsari, Massimo
Cacciari e Barbara carnevali e annunciata oggi dal sindaco di
Modena Gian Carlo Muzzarelli durante la conferenza stampa di
bilancio di questa particolare edizione, irta di difficoltà ma
molto ben riuscita.
La parola, ''tema che fa tremare i polsi ma è parso cruciale
sempre e in particolare in questo momento'', è stata scelta in
breve tempo e all'unanimità, visto come ''il Covid, il lockdown
e le regole di massima sicurezza ce lo ha riproposto davanti con
grande evidenza e in una realtà diversa'', come ha spiegato la
Borsari.
Per Cacciari, mettendosi davanti questa parola ''non bisogna
dare nulla per scontato, perché la libertà è un problema, lo è
sempre stato e lo è in particolare oggi, quando non so quanti di
noi potrebbero affermare di essere davvero liberi. Oggi è
problematico fare una politica liberatrice, e anche i discorsi
sulle macchine di questa edizione già lo hanno fatto capire, per
non parlare poi della dimensione intellettuale e della
coscienza. Un tema amplissimo, insomma, ma discutendo il quale
possiamo capire quale strada bisognerebbe
Quanto alla manifestazione di quest'anno ''è stata una
scommessa essere riusciti a realizzarla - dice Anselmo Sovieni,
presidente del Consigli direttivo del Consorzio per il
Festivalfilosofia - avendola voluta con le unghie e coi denti
puntando sul rispetto di tutte le regole di sicurezza ma anche
affidandoci alla responsabilità del pubblico, che si dimostrato
all'altezza''. E i risultati sono che i 40.500 posti disponibili
tra Modena, Carpi e Sassuolo nei tre giorni tutti legati a una
prenotazione sono stati praticamente esauriti. ''In questi venti
anni del Festival, che abbiamo celebrato quest'anno, il mondo è
cambiato e tutto ha avuto un'accelerazione particolare
dall'inizio di questo drammatico 2020. Il festival da subito ha
contributo a ricostruire una fiducia nel futuro con la energia
positiva che trasmette, intellettuale e di crescita e coesione
sociale, in quest'occasione riusultati più necessari che mai'',
come ha sottolineato Muzzarelli, aggiungendo che ''il programma
inevitabilmente più asciutto ha permesso di spostare risorse
sulla sicurezza senza dover ritoccare il budget generale''.
Abbiamo avuto lodi da tutti per quel che abbiamo fatto noi
del Festival con le autorità locali, prefettura e tutti i
sistemi coinvolti, ha aggiunto Daniele Francesconi, direttore
del Festival, felice di ''essere riusciti a raggiungere tutti
gli obiettivi che ci eravamo proposti, dimostrando di essere un
sistema complesso ma coeso e soprattutto fatto di persone che ci
credono''. Senza contare che ''le difficoltà hanno stimolato la
creatività e nuove soluzioni e scelte, alcune delle quali
probabilmente serviranno anche per il futuro, a cominciare dal
fatto che il pubblico ama un programma ricco ma decifrabile e
non bulimico come oramai si tendeva a fare''.
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