(di Marzia Apice)
(ANSA) - ROMA, 04 SET - ANDREA MELIS, LIBERTÀ. STORIE DI
RIVOLUZIONARI PER RAGAZZI CHE VOGLIONO CAMBIARE IL MONDO
(Feltrinelli, pp. 176, 18 Euro. Introduzione di Gino Strada,
illustrazioni di Fabio Sardo). Non esiste un'età giusta per
sognare, per alzare la testa e dire no davanti alle ingiustizie,
per provare a cambiare anche solo un pezzettino di questo mondo,
cominciando magari da se stessi e poi provando a convincere gli
altri per lottare insieme. Ne è convinto Andrea Melis, autore di
"Libertà. Storie di rivoluzionari per ragazzi che vogliono
cambiare il mondo" edito da Feltrinelli, con le illustrazioni di
Fabio Sardo e l'introduzione di Gino Strada. In uscita il 3
settembre, frutto della collaborazione tra Feltrinelli ed
Emergency per diffondere i valori che da 25 anni animano il
lavoro dell'associazione, il libro racconta ai ragazzi le storie
più sconosciute ed esemplari di 15 personaggi, tutti famosi per
esser stati, ognuno a proprio modo, dei veri ribelli. Da
Prometeo a Spartaco, da San Francesco a Gandhi, da Rosa Parks ad
Artemisia Gentileschi e Marie Curie, tutti i protagonisti del
libro hanno scelto la strada più difficile pur di realizzare i
propri obiettivi, gettando il cuore oltre l'ostacolo.
"Quando chiedo ai ragazzi quali siano i loro sogni, molti mi
rispondono che non lo sanno, perché tanto il futuro non offre
niente. E allora io dico, visto che il futuro è una tabula rasa
tanto vale osare e inseguirli i propri sogni. Però un sogno ce
lo devi avere, e se i giovani non ne hanno allora è un problema
culturale", spiega Melis intervistato dall'ANSA. "Io sono uno
che ha creduto talmente tanto nei propri sogni da lasciare il
posto fisso. Posso essere un piccolo esempio, ma ne servivano di
più grandi".
L'idea di questo "libro intergenerazionale, dai 13 ai 99
anni" è nata in modo informale, "durante una cena con Gino
Strada parlando della difficoltà che riscontriamo con i
giovani", spiega, "io come autore quando vado nelle scuole
incontro la generazione dei boh, dei non so, dei sogni che non
ci sono; mentre Emergency guardandosi intorno non riesce a
immaginare chi saranno i suoi sostenitori del futuro, dopo 25
anni di attività. Il problema oggi infatti è trovare ragazzi
davvero pensanti, che si oppongano al pensiero unico di questi
tempi". È stato difficile scegliere i ribelli del libro? "Mi
sono documentato in modo folle su questi personaggi e mi sono
divertito a scoprire delle piccole cose, delle chicche
aneddotiche. Abbiamo scelto queste figure perché si tratta di
personaggi d'azione, che hanno fatto e lasciato qualcosa di
concreto. Non sono modelli inamovibili ma persone in grado di
stimolare i ragazzi", dice, "Penso alla storia di Gandhi, che
quando era avvocato è svenuto dall'emozione dopo la prima
arringa. Non era quindi un supereroe, poi però ha trascinato con
sé milioni di indiani". "Inoltre volevamo distinguerci da altre
pubblicazioni simili ma più di genere abolendo gli steccati,
parlando apertamente di donne, uomini, transessuali, senza
essere per forza politicamente corretti", prosegue, "e poi
attraverso questi personaggi abbiamo potuto trattare temi
strettamente legati all'attualità: Spartaco ci fa chiedere chi
siano oggi gli schiavi, Artemisia Gentileschi ci riconduce allo
stupro e alla violenza di genere, Einstein pacifista ci fa
interrogare sulla guerra". Più difficile la scelta dei
personaggi viventi, "come Edward Snowden: ho voluto rendere
omaggio al suo sacrificio buttato al vento. Dopo lo scalpore
iniziale infatti, ora nessuno lo ricorda più: eppure ci ha messo
in guardia per primo su un tema centrale come la privacy e
l'invasività dei sistemi informatici".
Interessante nel libro è anche la scelta del linguaggio,
brillante e incisivo: "Ho recuperato la prosa, lo facevo anche
all'inizio della mia carriera letteraria con i romanzi noir
prima di passare alla poesia", afferma ancora Melis, "qui invece
ho provato a fare una prosa epica scegliendo un registro
linguistico vicino al parlato, una lingua non sciatta anche se
controllata dal punto di vista della complessità". (ANSA).